In Val di Sur una storia che inizia nell’età del bronzo
GARDONE RIVIERA – Presentati i risultati degli scavi archeologici realizzati sul monte Castello, in Val di Sur a San Michele. Dove si pensava ci fosse un insediamento d’altura medievale si è scoperta una sequenza molto più antica.
Ieri, sabato 24, in municipio a Gardone Riviera, introdotti dal sindaco di Gardone Riviera Andrea Cipani e dalla presidente dell’Ateneo di Salò, Elena Ledda, il prof. Gian Pietro Brogiolo, già ordinario di archeologia medievale all’Università di Padova, e il dott. Marco Baioni, direttore del Museo archeologico della Vallesabbbia, hanno presentato i risultati delle ricerche archeologiche su Monte Castello, in Val di Sur, promosse dall’Ateneo di Salò con la collaborazione del Comune.
Il castello della Val di Sur, perno di un sistema che comprendeva boschi e campi coltivati fin dall’antichità, è oggetto di scavi da due anni, nell’ambito di un più vasto progetto sulla storia di Salò e dintorni. L’’indagine archeologica sul campo è attuata da docenti e studenti delle Università di Padova e di Pisa, con il sostegno del Museo di Valle Sabbia e del Comune.
Il sito della campagna di scavi, un’area di proprietà privata (altri privati proprietari, evidentemente non appassionati di archeologia, non hanno concesso l’autorizzazione agli scavi, costringendo i ricercatori ad indagare un parte limitata del sito) presentava già significativi resti archeologici in superficie, tracce, seppur labili, che facevano pensare ad un piccolo castello che sorgeva sul punto più alto del crinale del Monte Castello.
“L’obiettivo – spiega il prof. Brogiolo – è cercare di ricostruire la storia del sito, facente parte di un sistema di piccoli castelli che costellavano la zona tra la Valsabbia e l’Alto Garda”.
Interessanti i ritrovamenti: “Materiali di età romana – ha detto Baioni -, scorie di fusione che ci dicono che qui c’era attività metallurgica forse dall’età del ferro, l’orlo di un boccale probabilmente dell’età del bronzo, come si evince da forma e impasto. E ancora: il frammento di un’ansa di un vaso ceramica, anch’essa dell’età del bronzo”.
Qui c’era un insediamento frequentato sin dalla preistoria, forse in relazione con le cave di selce del vicino Pizzocolo.
Cosa ci facevano i nostri antenati in quel sito? Controllavano il territorio? Cacciavano? Probabile, ma forse c’è di più.
“Abbiamo trovato – continua Baioni – parti in terracotta di strumenti per la filatura. Questo ci fa pensare alla presenza di un vero villaggio. Ipotesi confermata dalla presenza di un manico di falcetto per la mietitura. Quindi sul monte Castello di faceva anche attività agricola. Questo era certamente un sito con funzioni di controllo delle vie di comunicazione che portavano verso l’interno dell’alto Garda e la Valvestino, ma ora sappiamo che qui si facevano anche attività domestiche”.
La storia della Val di Sur, e delle antiche comunità di Gardone Riviera, nasce forse nel neolitico, continua nell’età del rame, si stabilizza in quella del ferro e prosegue in epoca romana e medievale, quando il castello è attestato dalle fonti scritte.
Le domande ancora aperte sono tante. Forse nuove risposte verranno alla luce con gli scavi del 2019.
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