Il templare di Otranto, romanzo d’esordio per Pierluigi Del Giudice e Dania Nicolazzo

TOSCOLANO MADERNO - Esordio letterario per Pierluigi Del Guidice, edicolante-fumettista di Toscolano Maderno, che con Dania Nicolazzo firma un romanzo scritto a quattro mani. Il libro scritto tramite Facebook col cellulare.

“No, non è un fumetto”, dice Pierluigi Del Giudice, edicolante e fumettista che sul Garda bresciano tiene diversi corsi di disegno e fumetto. “E’ un romanzo – continua – scritto a quattro mani con la mia super amica Dania Nicolazzo. Se vi piace l ‘avventura, se soffrite per gli amori contrastati, se vi intrigano i misteri o se semplicemente amate Otranto, non vi resta che comprarlo su Amazon (basta cliccare qui, ndr). Se non siete dei lettori potete sempre regalarlo per Natale”.

Come nasce questo libro? “Tutto nasce – dice Del Giudice – da una domanda che mi era venuta da adolescente, andando a messa la domenica mattina a Otranto, durante le vacanze estive. Che ci fa Re Artù sul Mosaico medioevale Pavimentale della cattedrale di Otranto? Per chi non lo sapesse, a Otranto, esiste il più grande mosaico pavimentale d’ Europa, sul quale è rappresentato l’albero delle vita, con varie raffigurazioni e storie dell’antico testamento. E tra queste vi è una delle prime rappresentazioni di re Artù”.

Continua l’autore: “Affascinato da questa figura, avevo un’idea di storia che mi frullava in testa da molti anni. E dato il mio interesse per il fumetto, ero deciso a proporre a qualche editore una grafic novel sul tema, agganciandoci anche i templari. Avevo anche fatto delle tavole preparatorie (poi inserite nel libro)”.

Poi l’incotnro con la coautrice. “Grazie ai social incontro di nuovo un’amica d’infanzia, Diana Nicolazzo. Leggo i suoi post e ne rimango affascinato. Le propongo di fare qualcosa insieme. Nasce così questo romanzo scritto a quattro mani, tutto tramite Facebook. Data la distanza che ci separa, più di mille chilometri, è il modo più comodo di questi tempi”.

La copertina del libro.

 

La sinossi del libro. Il romanzo è ambientato sotto il Regno di Federico II di Svevia, inizio del XIII secolo. Riccardo è un bambino orfano di padre, che vive con la mamma e il nonno in una masseria a qualche miglio a nord di Otranto. Qui trascorre un’infanzia serena in compagnia della sua migliore amica, Idrusa, ma la sua vita è destinata a cambiare radicalmente il giorno in cui il monaco Pantaleone si presenta alla sua porta. Rivelatogli che il padre avrebbe voluto fare di lui un Cavaliere Templare, Riccardo lascia i suoi affetti per seguire il monaco all’Abbazia di Casole, dove avrà l’opportunità di essere istruito. A Otranto ammirerà per la prima volta il maestoso ed enigmatico mosaico pavimentale della Cattedrale, realizzato dallo stesso Pantaleone alcuni decenni prima. Più di tutti lo colpirà un’immagine: quella di Re Artù in sella ad una fiera. Quando, una volta cresciuto, Idrusa gli viene allontanata, Riccardo decide di partire insieme ad un mercante olandese studioso di Re Artù e del Sacro Graal, conosciuto per caso a Otranto. Grazie all’uomo, la sua vita, legata a doppio filo al mosaico di Pantaleone, cambierà per sempre, restando tuttavia sempre legato a Idrusa e alla sua terra natia.

Re Artù sul mosaico della cattedrale di Otranto.

 

Il romanzo ha alcune particolarità. “La prima – racconta Pierluigi – è che è stato scritto con Facebook. La seconda è che la coautrice, non essendo pratica con il computer, ha usato come mezzo per scrivere l’intero romanzo il cellulare. La terza è che il libro non ha un editore. Non volevamo aspettare mesi per la ricerca, lettura, ecc. Abbiamo scelto di farlo in print on demand su Amazonm, che ti dà la possibilità di inserire il tuo libro sulla sua libreria e, una volta ricevuto un ordine, consente di stampare o di scaricare in formato ebook anche una singola copia del libro. Tutto questo a costo zero per l‘autore. Ora non vi resta che ordinare il libro da Amazon, stando comodamente a casa vostra, ed aspettare che in pochi giorni arrivi, per poi leggerlo piacevolmente sulla vostra poltrona”.

Un altro particolare del mosaico della cattedrale di Otranto.

 

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