Pioggia e Brexit, in maggio turismo in calo del 25%

LAGO DI GARDA - Maltempo e Brexit le cause di un maggio da dimenticare per gli albergatori, ma anche per commercianti e ristoratori. Si parla di una flessione delle presenze del 25% rispetto al 2018. Inglesi già del 20%.

Partenza decisamente in salita per la stagione turistica 2019 sul Garda. Sul banco degli imputati, come primo indiziato, il maltempo che ha flagellato il territorio nelle ultime settimane.

«Pioggia e freddo sono stati un danno enorme», dice Marco Girardi, direttore di Garda Lombardia, il consorzio turistico della riviera bresciana del lago, un colosso che raggruppa più di 800 strutture ricettive (per oltre 70mila posti letto) da Limone a Sirmione.

«Al maltempo – continua Girardi – si aggiunge la crisi del mercato inglese, con le incertezze legate alla Brexit. Un vero disastro, visto che il Regno Unito, con una quota del 6% delle presenze totali sul Garda bresciano, è il terzo mercato turistico per la nostra riviera, dopo Germania, 40% delle presenze, e Italia, 18%». Il calo degli inglesi, rispetto al 2018, è stimato attorno al 20%.

Il lungolago di Salò in un giorno di pioggia.

 

«Non è un bel segnale – dice Girardi – anche in considerazione del fatto che ci sono alberghi che praticamente lavorano solo col mercato inglese». L’industria gardesana delle vacanze paga anche la ricomparsa di vecchi concorrenti che erano finiti temporaneamente fuori gioco.

Molti tour operator, soprattutto del Nord Europa, hanno scelto il Nord Africa (Egitto e Tunisia in testa) e la Turchia dove la situazione, passate le turbolenze terroristiche e militari legate anche alle primavere arabe di qualche anno fa, si sta stabilizzando.

Ammette Girardi: «Inutile negarlo: visti i prezzi concorrenziali di quelle zone non c’è partita. Noi non temiamo concorrenza nelle zone da cui si può raggiungere il Garda in auto, come Germania, Polonia e Belgio, ma il 95% degli inglesi arriva in aereo e stanno andando tutti in Turchia».

La situazione è generalizzata lungo l’intera riviera gardesana.

«Peccato – dice Mauro Maccarini, presidente del Carg, il consorzio alberghi di Gardone Riviera e Salò – perché in marzo e aprile c’erano stati ottimi segnali, con i primi turisti che si affacciavano sul lago anche dal Nord Europa. Poi in maggio, col maltempo, il calo è stato pauroso. Direi meno 30% rispetto al 2018, in linea con il dato nazionale».

Ma non tutto è perduto. «Con le previsioni meteo positive e il ritorno del bel tempo – dice Maccarini – siamo passati dal 60% di camere prenotate a quasi il 100%. Speriamo che i mesi di giugno, luglio e agosto facciano registrare dati in linea con il 2018, anche se una flessione sarà inevitabile. Quello che è stato perso in maggio non lo recuperiamo più».

Turisti sul Garda veronese.

 

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