I bambini del Lucone: un mistero di 4000 anni fa

POLPENAZZE - Stasera, martedì 18 giugno, al Museo Archeologico della Valle Sabbia di Gavardo una conferenza sulle recenti eccezionali scoperte al sito archeologico del Lucone, a Polpenazze, dove lo scorso anno è stato portato alla luce lo scheletro di un bambino di 3 anni. 

Cosa ci faceva lo scheletro di un bambino di quattromila anni fa sotto  due metri di torba nel sito archeologico del Lucone?

C’è una relazione con il cranio di «Gabri» ritrovato nel 2012 in un’altra area del villaggio? Il corpo senza testa e la testa senza corpo appartengono allo stesso bambino? Perché sono stati separati? Forse il cranio è stato seppellito secondo un rituale e il resto del corpo gettato nel lago del Lucone?

Quante domande aleggiano attorno agli ultimi eccezionali ritrovamenti presso il sito del Lucone. 

Se volete saperne di più, questa sera alle 20.30 al Museo Archeologico della Valle Sabbia, a Gavardo, è in programma la conferenza “I bambini del Lucone: un mistero di 4000 anni fa”.

Intervengono:
Angelo D’Acunto, presidente Fondazione “Piero Simoni”
Marco Baioni, Direttore del MAVS
Alessandro Canci, Antropologo SISBA – Scuola Interateneo di Specializzazione in Beni Archeologici (Venezia-Trieste-Udine):

L’evento è patrocinato dal Comune di Gavardo e dalla Comunità Montana di Valle Sabbia. L’ingresso è gratuito.

 

Il MAVS, Museo Archeologico della Valle Sabbia

Il  MAVS, Museo Archeologico della Valle Sabbia, con sede a Gavardo, in un antico edificio un tempo di proprietà della Curia Vescovile, offre al visitatore il quadro in continua evoluzione delle nostre conoscenze riguardanti la Preistoria e la Storia delle comunità umane della Valle Sabbia e più in generale dell’area gardesana occidentale. Attraverso le sue sale si può infatti ripercorrere la storia dell’uomo, della sua cultura materiale e delle sue strategie economiche ed insediative nel territorio dal Paleolitico Medio (100.000 anni fa) ad epoca postrinascimentale. Il percorso espositivo, in corso di progressiva revisione, si concentra sui principali rinvenimenti nell’area, come lo straordinario complesso di Monte Covolo, un insediamento durato dal tardo Neolitico alla Media età del Bronzo, corredato da ripari sepolcrali sottoroccia dell’età del Rame e da aree di estrazione della selce. Sulla sua sommità si erge un santuario di epoca celtica.

Polpenazze: scavi al Lucone.

 

Particolare attenzione è accordata all’importante gruppo di abitati palafitticoli dell’età del Bronzo del Lucone di Polpenazze, nel 2011 iscritto nella Lista del Patrimonio dell’Umanità, nell’ambito del sito seriale transnazionale “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”.

Dal sito, grazie alle particolari condizioni ambientali, provengono molti reperti in materiale organico, come i falcetti di legno e i tessuti di lino, nonché un’impressionante messe di ceramiche, oggetti in terracotta, come le famose tavolette enigmatiche, in bronzo e in corno-osso. Dal Lucone proviene anche una piroga monossile di cui si conserva il calco. Infine, per l’età romana, spicca la ricca necropoli del Lugone di Salò, con tombe sia a cremazione che a inumazione, con corredi che vanno dal I al IV d.C.

Nel nuovo percorso espositivo, in corso di allestimento, saranno esposti nuovi complessi come i materiali preistorici della Corna Nibbia di Bione e quelli romani di Castel Antico di Idro. Il Museo non è comunque solamente uno statico contenitore. Innanzitutto le collezioni sono in continuo accrescimento grazie alle ricerche operate dal Gruppo Grotte Gavardo e agli scavi eseguiti dal Museo in accordo con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia. Il Museo promuove inoltre lo studio e la divulgazione dell’archeologia della Valle Sabbia, attraverso la collaborazione con vari studiosi, l’organizzazione di convegni e mostre e la periodica pubblicazione dei suoi Annali. I Servizi Educativi lavorano con le scuole di ogni ordine e grado e con gruppi di pubblici speciali nonchè con il pubblico delle famiglie attraverso eventi e attività progettate ad hoc.

La localizzazione dell’antico lago di Lucone e dell’area degli scavi.

 

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