Salò, ordinanza anti-movida

SALO' - Nei bar consumazioni concesse solo nei posti a sedere. E' stata chiusa per assembramenti l’area attrezzata del “percorso vita” in Via De Gasperi. Il sindaco: "Misure che possono apparire pesanti ma scopo è tutelare la salute di tutti ed evitare acuirsi del contagio".

Ieri, venerdì 22, il sindaco di Salò ha firmato un’ordinanza che impone ai  bar ed ai pub che la consumazione  avvenga nei soli posti a sedere, sia all’interno che all’esterno dei locali, disponendo quanto segue:

  • i locali presso i quali ordinariamente si svolge la “movida” ed, in particolare, i bar, i baretti, le vinerie, i pub, devono osservare l’obbligo del servizio al tavolo oppure, in alternativa, l’asporto dei prodotti da consumare dal banco fino al posto a sedere;
  • la conseguente consumazione nei soli posti a sedere;
  • sarà cura e responsabilità del gestore far osservare da parte degli avventori le misure relative al distanziamento interpersonale di almeno 1 metro ed il divieto di assembramento;

Viene poi disposta la chiusura dell’area attrezzata “percorso vita” sita in Via A. De Gasperi.

Entrambe le misure sono finalizzate al divieto di assembramenti ed alla necessità di far rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro.

A Salò nel weekend è stata regolamentata la mobilità pedonale, per evitare assembramenti (leggi qui).

 

Ecco il comunicato stampa diffuso dal Comune:

La fase due è partita e con essa la riapertura degli esercizi pubblici cui l’Amministrazione ha concesso, a titolo gratuito, la possibilità di occupare ulteriore suolo pubblico, se già titolari di una concessione e di occupare per la prima volta il suolo pubblico per coloro che non sono già titolari di una concessione.
L’occupazione di suolo pubblico avrà carattere temporaneo, e scadrà automaticamente al termine dello stato di emergenza e dovrà essere compatibile con lo stato dei luoghi per consentire di collocare tavolini e sedie in modo da rispettare le necessarie distanze interpersonali senza essere di ostacolo per la viabilità e l’accessibilità dei mezzi di soccorso. L’autorizzazione viene rilasciata facendo salvi i diritti di terzi ed esonerando l’Amministrazione comunale da qualsiasi responsabilità civile e penale per eventuali danni arrecati a persone o cose.

Dopo approfondita istruttoria delle 52 richieste da parte degli uffici competenti sono state rilasciate 44 autorizzazioni sotto l’osservanza di rigorose prescrizioni: i tavoli dovranno essere disposti in modo che le sedute impediscano l’assembramento e garantiscano il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro tra i clienti, salvo i casi di accompagnamento di minori di sei anni o persone non autosufficienti.
L’occupazione potrà avvenire solo con strutture mobili e con prescrizioni relative sia alla misura dei tavoli sia sul loro posizionamento. Verrà richiesta apposita segnaletica a terra (a titolo esemplificativo, nastro di plastica adesiva) e, per esigenze di decoro e di uniformità estetica, potranno essere posizionati soltanto ombrelloni di colore ècru. Anche la consumazione al banco sarà consentita solo se potrà essere assicurata la distanza interpersonale di almeno 1 metro tra gli stessi clienti e tra i clienti e il bancone, evitando in ogni caso assembramenti. Sarà cura e responsabilità del gestore far osservare da parte degli avventori le misure relative al distanziamento interpersonale di almeno 1 metro ed il divieto di assembramento.

Il sindaco di Salò Giampiero Cipani.

 

Il Sindaco Cipani spiega: “l’Amministrazione Comunale, provvederà ad un costante monitoraggio della situazione epidemiologica da COVID-19 e, qualora risulti difficile far rispettare il divieto di assembramento e/o la distanza interpersonale, o venga riscontrata l’inosservanza delle citate prescrizioni potrà revocare l’autorizzazione. Sono previste sanzioni per l’inosservanza delle prescrizioni: alla prima violazione sarà applicata la sanzione della sospensione per un periodo non inferiore a 3 giorni, la seconda volta la sospensione sarà di un periodo non inferiore ad ulteriori 7 giorni mentre l’inosservanza reiterata comporta la revoca dell’autorizzazione provvisoria all’ampliamento del plateatico”.

Conclude Cipani “Salvo che il fatto non costituisca più grave reato, qualora l’inosservanza delle prescrizioni di comporti il mancato rispetto delle misure di contenimento per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 previste dalla normativa statale e dalle ordinanze della Regione Lombardia vigenti nel tempo, viene punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da Euro 400 a Euro 3.000, e si applica la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni. Quello che mi preme ribadire è che lo scopo di queste misure, che possono apparire pesanti e di difficile realizzazione, è tutelare la salute di tutti i cittadini ed evitare il pericolo di un acuirsi del contagio contemperandole con le esigenze di ripresa economica.”

Scarica qui l’ordinanza.

 

 

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