Turismo, le richieste di Confcommercio al ministro Garavaglia

Aiuti e ristori fino a fine crisi; integrazione tra Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e Piano vaccini ponendo il turismo al centro; misure di credito per la ripartenza; riforme. Questi i punti al centro del primo incontro tra Confturismo Confcommercio e il Ministro del Turismo.

Un ministero dedicato al turismo può rappresentare un viatico per un cambio di passo nel settore. Le componenti del pianeta Confcommercio legate a questa strategica risorsa dell’economia hanno prontamente “sollecitato” l’esponente del Governo Draghi in una serie di incontri. Riproporre, rafforzare e scadenzare gli aiuti per il settore fino a fine crisi; nessuna soluzione di continuità nell’erogazione dei ristori in corso; integrare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e il Piano vaccini ponendo il turismo al centro, come fatto in altri Paesi competitor; misure di credito mirate per la ripartenza del settore; completamento delle riforme attese da anni: questi i punti al centro del primo incontro informale tra Luca Patanè, Presidente di Confturismo Confcommercio e il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia.

“Al Ministro Garavaglia, che mi ha ricevuto e ascoltato con attenzione, disponibilità e cordialità – ha detto Patanè – abbiamo chiesto di convocare quanto prima un tavolo sulle azioni più urgenti da porre in campo per aiutare tutto il settore del turismo, salvare l’estate e la seconda parte dell’anno: un luogo dove le rappresentanze delle imprese possano confrontare la loro vision con quella delle amministrazioni territoriali, agendo sinergicamente in questo momento estremamente delicato. Confturismo-Confcommercio presenterà inoltre proposte progettuali concrete da inserire nel PNRR per accedere ai fondi di NextgenerationEU e per creare investimenti anche nel digitale per favorire la ripresa”.

“Il turismo italiano – conclude Patanè – ha chiuso un 2020 catastrofico e affronta un 2021 senza segnali di ripresa, almeno per tutto il primo semestre, con interi comparti che dovranno trasformarsi radicalmente dopo la crisi. Tuttavia è proprio questo il settore su cui puntare per lanciare la ripresa dell’intero sistema Paese, senza commettere l’errore di cedere importanti segmenti del valore aggiunto generato, cosa che i nostri principali competitor attendono con ansia”.

Federalberghi: “Chieste al ministro misure urgenti per gli alberghi di montagna”

“Ancora oggi abbiamo avuto conferma della voglia di fare e della concretezza del ministro e quindi siamo ottimisti per questa presenza nonostante la tragedia per il nostro settore”. E’ quanto afferma il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca uscendo dall’incontro con il ministro del Turismo Massimo Garavaglia, insieme ai rappresentanti di Federalberghi delle regioni montane.

“Abbiamo discusso delle problematiche delle imprese – ha spiegato Bocca – perché la stagione è completamente saltata a causa delle chiusure degli impianti, con perdite di fatturato del 70% e quindi necessitano di sostegni”. “Garavaglia ha preso nota e ha mostrato grande attenzione alle tematiche esposte, – ha sottolineato Bocca – il primo appuntamento è il prossimo decreto e vedremo cosa ci sarà scritto. Abbiamo parlato sia di interventi immediati e sia di misure a medio termine come il passaporto sanitario, la priorità per gli operatori del turismo delle vaccinazioni, l’allargamento del Superbonus agli alberghi”.

Fiavet e Fto a colloquio con il ministro Garavaglia

Fiavet e Fto-Federazione Turismo Organizzato Confcommercio hanno ripreso con il nuovo ministro Massimo Garavaglia e insieme ad altre associazioni di categoria (Aidit Federturismo Confindustria, Assoviaggi Confesercenti, Astoi Confindustria Viaggi, ndr), il dialogo, già iniziato prima della crisi di governo, sul futuro del turismo organizzato. Il settore risulta oggi il più colpito dagli effetti della pandemia, con un calo del fatturato superiore al 90% e con perdite solo nel 2020 che ammontano a circa 12 miliardi di euro. Tra le priorità più urgenti lo sblocco dei pagamenti delle risorse già approvate e stanziate: “è indispensabile – sottolineano le Associazioni – che venga assicurata la continuità amministrativa nel passaggio di competenze al nuovo Ministero. Ad oggi il 40% delle imprese non ha ancora ottenuto il pagamento integrale dei primi ristori previsti dal decreto Mibact del 12 agosto 2020”.

Le Associazioni hanno anche chiesto di affrontare, nel Decreto Sostegni e nei successivi provvedimenti, sia il tema della copertura delle perdite subite da agosto in poi (circa 650 milioni di euro), sia un criterio più equo per la distribuzione dei ristori, tenendo conto anche di tutte le categorie escluse ingiustamente. Tra le richieste anche l’estensione della durata delle agevolazioni fiscali, delle sospensioni contributive e degli ammortizzatori sociali, oltre alla decontribuzione per tutte le aziende che decidano di far rientrare i dipendenti dalla cassa integrazione.

Fiavet e Fto hanno inoltre ribadito l’esigenza di agevolare la ripartenza dei viaggi in sicurezza e hanno evidenziato il “vuoto normativo” che consente di raggiungere alcuni Paesi esteri, prevalentemente dell’area Schengen, mentre non è permesso il viaggio per spostarsi dal proprio Comune o dalla propria regione verso l’aeroporto di partenza in caso di limitazioni agli spostamenti derivanti dai colori assegnati dalle regioni. Si è poi discusso sull’esigenza che i Paesi dell’Ue riaprano contemporaneamente i corridoi turistici e proprio su questo punto il ministro Garavaglia ha riferito di aver partecipato ad una riunione con gli altri ministri del Turismo europei per ridefinire i protocolli condivisi e permettere una riapertura coordinata del traffico internazionale, in particolare nell’area Schengen.

Particolarmente apprezzata, infine, è stata la proposta presentata dalle Associazioni del turismo di introdurre una tax credit per incentivare i viaggiatori a riutilizzare i voucher in loro possesso prenotando un altro viaggio, anziché chiederne il rimborso.

Fonte: www.confcommercioverona.it

 

 

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