Desenzano, le minoranze: “Bilancio senza progettualità”

DESENZANO DEL GARDA - I consiglieri di minoranza intervengono congiuntamente sul bilancio: «Manca la progettualità per una Desenzano del futuro».

Scrivono i consiglieri Rodolfo Bertoni, Maurizio Maffi, Valentino Righetti, Giustina Bonanno, Sergio Parolini, Patrizia Solza e Andrea Spiller: «Ecco quello che noi consiglieri di minoranza avremmo detto sul Bilancio 2022 – 24, se le condizioni di sicurezza per la nostra salute fossero state garantite e ci avessero permesso di essere presenti nell’aula consiliare (avevamo spiegato qui i motivi della loro uscita dall’aula).

Si tratta di un Bilancio di fine mandato, un libro dei sogni, di fatto uno specchietto per le allodole per sedurre i cittadini in vista del voto del prossimo anno. Questo Bilancio, come quello precedente, non fa che confermare le ingenti entrate affluite nelle casse del Comune: innanzitutto i ristori e i finanziamenti antiCovid19 ricevuti dal governo centrale; in secondo luogo i contributi ministeriali per l’edilizia pubblica e scolastica (per il nuovo plesso della scuola media, per l’adeguamento antisismico e l’efficientamento energetico di altri edifici scolastici e pubblici); inoltre i contributi regionali e quelli dell’Autorità di bacino per interventi sulla fascia a lago; infine il considerevole aumento negli ultimi due anni degli oneri di urbanizzazione, che testimonia la forte ripresa nel campo dell’edilizia.

A questo c’è da aggiungere il capitolo dell’Avanzo di Amministrazione, l’anno scorso stratosferico (quasi 10.000.000€), e quest’anno si presume inferiore, ma comunque consistente (oltre 5.000.000€), spendibile a partire dal maggio prossimo. Mai nel recente passato un’Amministrazione comunale ha avuto a disposizione una quantità di risorse economiche di questa entità!

Anche per il 2022 – 24 l’Amministrazione Malinverno prevede di spendere questa massa ingente di denaro prevalentemente in interventi di manutenzione straordinaria (viabilità, edilizia scolastica, fognature bianche). Facciamo rilevare che alcuni interventi inseriti a Bilancio sono il frutto dell’accoglimento in ritardo di istanze presentate a suo tempo dalla minoranza, ma sempre regolarmente bocciate in Consiglio. Certo sono interventi che nel complesso giudichiamo apprezzabili, al netto di qualche spreco sottoforma di favore, che si poteva evitare.

Ma tutto ciò basta? Riteniamo proprio di no. Ciò che è mancata è la progettualità per una Desenzano del futuro. Constatiamo che non c’è stata progettualità e non sono state trovate soluzioni convincenti riguardo ad una nuova mobilità sostenibile. Ci si è limitati agli studi di fattibilità che hanno solamente certificato l’impraticabilità delle ipotesi proposte, troppo costose e troppo impattanti. Intanto i problemi del traffico su via Marconi in certi giorni e in certi periodi dell’anno restano irrisolti: un traffico soffocante ed inquinante, non più sopportabile dai cittadini. Mancano proposte risolutive.

Riguardo al 2° accesso all’Ospedale l’Amministrazione Malinverno ha, sempre con uno studio di fattibilità, scelto un tracciato che presenta una serie di criticità: una pendenza superiore al 10%, dove le autoambulanze non potranno salire a più di 30 km/h, con le conseguenze immaginabili per un ferito grave che deve giungere il prima possibile al Pronto Soccorso; un impatto ambientale e paesaggistico importante dato che la nuova strada attraverserebbe il PLIS del Monte Corno. Ci domandiamo se, come promesso dall’ assessora regionale Moratti con il Sindaco di Desenzano consenziente, il nuovo ospedale troverà luogo a valle di Montecroce, che cosa ne sarà di questa strada in progetto, il cui costo è preventivato in € 1.250.000. Rischierebbe seriamente di diventare uno spreco di denaro pubblico. Ma soprattutto non viene risolto il vero collo di bottiglia che deriva dal collegamento con viale Marconi. Infine, in questi 5 anni le scelte intraprese in merito alla viabilità sul lungolago hanno peggiorato la situazione, rendendo quel tratto di costa invivibile ai pedoni per buona parte dell’anno.

Constatiamo che non c’è stata progettualità per rendere più vivibile ed ospitale la nostra città sia per i residenti che per i visitatori, una città che possa offrire opportunità per un turismo diverso, un turismo “verde”, che si pratichi sfruttando la mobilità dolce (con la bicicletta o a piedi).

Purtroppo, il PLIS di S.Martino, già approvato dalla precedente Amministrazione, non è ancora stato attuato per mancanza di volontà in primis del Sindaco. Constatiamo che non c’è stata progettualità per trovare più spazi dedicati alla cultura. Il progetto di recupero dell’ex Caserma Beretta in Castello, con la possibilità di realizzarvi anche un auditorium, degno di questo nome, dedicato alla musica e ad eventi teatrali, di cui la nostra città avrebbe tanto bisogno se ambisce a diventare la “capitale del Garda”, non è decollato.

Constatiamo che non c’è stata progettualità partecipata e condivisa sulla nuova edilizia scolastica. Abbiamo espresso a più riprese in Consiglio e anche fuori da esso le nostre forti perplessità sul nuovo plesso scolastico previsto tra via Michelangelo e via Dugazze, perplessità che si sono poi tramutate in contrarietà non alla realizzazione di una nuova scuola media, ma alla localizzazione di questa, che non tiene conto in alcun modo delle dinamiche demografiche della città, della distribuzione sul territorio delle famiglie e di quella degli alunni tra la Trebeschi, che continua a perderne, e la Catullo, che al contrario ne guadagna a discapito della prima.

Risulta con tutta evidenza che nella prossima consiliatura con la presenza di un Sindaco diverso da quello attuale, bisognerà cambiare passo e mettere in campo delle modalità diverse dell’agire amministrativo.

Innanzitutto, il Consiglio comunale dovrà ritornare ad essere quel luogo istituzionale dove si ascoltano le voci di tutti, dove ci si confronta nel rispetto reciproco e non si arrivi con una decisione già confezionata e blindata, non modificabile, pronta solo per essere votata dalla maggioranza. Ma questo agire, che segnerà la misura del cambiamento, non sarà comunque sufficiente. Se abbiamo come obiettivo il bene comune, il far crescere una Desenzano “europea” nei prossimi decenni ed offrire nuove possibilità di lavoro per le future generazioni, sarà necessario condurre il confronto fuori dall’aula consiliare, promuovendo tavoli di confronto aperti al contributo partecipativo di associazioni, imprese, attività produttive, perché si costituisca un laboratorio permanente, cioè si lavori in equipe per studiare i fenomeni, comprenderli, produrre e condividere analisi, elaborare idee e visioni, decidere in modo condiviso le direttrici dello sviluppo futuro della città, predisporre progetti, per poi intervenire in modo coerente sui luoghi strategici.

Per noi consiglieri di minoranza – concludono Bertoni, Maffi, Righetti, Bonanno, Parolini, Solza e Spiller – è questo il faticoso percorso da seguire nei prossimi anni e per più consiliature, se vogliamo dare una prospettiva credibile alla nostra città. Perché con le beghe di cortile non si va da nessuna parte!».

 

 

 

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