“No all’aumento delle tariffe del trasporto pubblico”

LAGO DI GARDA – Il Comitato “Vado a scuola sicuro” invia una lettera aperta all’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale di Brescia, che ha ventilato l'ipotesi di aumentare le tariffe.

«Ci siamo presi qualche giorno di riflessione – si legge nella lettera, dopo che abbiamo appreso dal giornale online BsNews.it, che il presidente dell’Agenzia del TPL è propenso a mettere in atto gli aumenti delle tariffe del trasporto pubblico, andando secondo noi contro corrente rispetto a quello che sono le politiche di incentivo al mezzo di trasporto collettivo.

La dichiarazione del Presidente TPL Brescia Giancarlo Gentilini: “Potrebbero scattare rincari generalizzati dal 7 al 9 per cento. Le cause? La drastica perdita di passeggeri legata al Covid, le ulteriori spese di adeguamento ai nuovi standard pandemici, il rincaro dei carburanti e i rinnovi contrattuali”.

Riteniamo quanto abbiamo letto – scrive il comitato – fuori luogo e tempo! Non si può in un momento storico come questo in cui ci troviamo pensare che l’unico sistema sia quello di attingere i soldi dalle tasche delle famiglie, portando di conseguenza anche gli abbonamenti scolastici e dei lavoratori ad un rincaro annuo che indebolirebbe ulteriormente il loro potere d’acquisto.

Vogliamo ricordare che durante il Covid le corse sono state ridotte e i finanziamenti statali sono arrivati per coprire i minori introiti, come sono arrivati i contributi per gli adeguamenti per la sicurezza dei dipendenti e clienti in pandemia. Si presume che l’azienda Arriva abbia avuto il contributo come ogni azienda italiana.

Ora ci chiediamo come è possibile che si aumenti la tariffa ai clienti paganti, invece di incentivarli attraverso un miglior servizio? Troviamo che i vari punti descritti come “cause” dei possibili aumenti non possano essere accettati come cause fondamentali per l’aumento del costo della tariffa del trasporto pubblico!

Ora chiediamo che venga fatto tutto il possibile per non gravare ulteriormente sul portafogli dei bresciani paganti. Questo lo chiediamo a tutta la politica che siede nei vari Enti e che non si può permettere che le famiglie si impoveriscano ulteriormente».

 

 

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