Rieti: Jacobs campione italiano con 10.12

RIETI - L’oro olimpico al quinto successo di fila agli Assoluti nei 100, dopo il 10.17 della batteria. Ali 10.16, Tortu 10.24.

Il campione italiano è sempre lui. Il doppio oro olimpico Marcell Jacobs si conferma tricolore nei 100 metri ai Campionati Italiani Assoluti di Rieti con il tempo di 10.12 (-0.9 il vento) dopo aver corso la batteria in 10.17 (+0.3).

È il suo quinto titolo italiano consecutivo sui 100 – si legge sul sito della Federazione di atletica leggera -, al rientro dall’infortunio muscolare delle scorse settimane. In finale, spinge fino in fondo per battere l’emergente Chituru Ali (10.16) mentre chiude al terzo posto Filippo Tortu (10.24) ed è quarto l’altro oro olimpico della staffetta Lorenzo Patta (10.28).

“Per me è un periodo un po’ complicato ma tra 3 settimane c’è il Mondiale di Eugene e cercherò di riconquistare tutto come l’anno scorso”, le prime parole post-gara di Jacobs.

JACOBS: “RIPARTO DA QUI”

Da Pescara 2018 a Rieti 2022: Marcell Jacobs è sempre campione italiano dei 100 metri. Il doppio oro olimpico, al rientro agonistico dopo 38 giorni dal meeting di Savona, e dal successivo infortunio muscolare, è il padrone di una finale più combattuta del previsto. Con 10.12 (-0.9) l’azzurro delle Fiamme Oro deve spingere fino all’ultimo metro per avere la meglio di un Chituru Ali sempre più sorprendente (10.16), capace di lasciarsi alle spalle i due campioni olimpici della staffetta Filippo Tortu (terzo in 10.24) e Lorenzo Patta (quarto in 10.28).

Un risultato che mi serve per ripartire – le parole dello sprinter allenato da Paolo Camossi – È un piacere avere vinto questo quinto titolo consecutivo, un onore essere ai Campionati italiani e portare a casa il miglior risultato. Obiettivo di questa giornata era correre due volte, batteria e finale, proprio come abbiamo fatto, per ritrovare il ritmo-gara dopo piccolo infortunio. Era più di un mese che non alzavo l’intensità, avevo un po’ di timore. Nella parte finale della gara non sono riuscito a sviluppare quella forza che ho io, per un po’ di paura e preoccupazione nello spingere troppo. In batteria non ho corso benissimo, lento, volevo ritrovare il ritmo in finale. Il 9.76 di Kerley ai Trials? I campionati americani, per loro, sono forse più importanti delle grandi manifestazioni. Eugene è una pista ottima con tanto vento a favore sempre. Non vedo l’ora di gareggiare ai Mondiali e testarla”.

 

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