Le colombaie del Vittoriale tornano a popolarsi

GARDONE RIVIERA - Sabato 17 settembre, in occasione della festa «Sembra che il “Parente” mi esprima», il primo volo dei nuovi nati nel parco dannunziano. Guerri: «Porteranno i nostri messaggi di pace in tutto il paese».

Un giorno del 1936, nella quiete del Vittoriale, vedendo roteare sul lago di Garda un gruppo di colombi viaggiatori, Gabriele d’Annunzio venne colpito dalle mirabolanti virtù di quei minuscoli “messaggeri alati”, dei quali aveva ammirato la preziosa utilità già durante la Prima Guerra Mondiale, e specialmente nella battaglia del Piave.

Parlando dei loro prodigi con il suo medico Antonio Duse, appassionato colombofilo, il Vate si entusiasmò all’idea di portare questi animali al Vittoriale.

In una lettera a Duse, scrive appunto:

«Caro, caro Antonio,
desidero di vederti per concordare teco il cerimoniale volante. Sai che io desidero e voglio statuire una sede di colombi nel Vittoriale? Sono eroi ed eroine veramente mirabili, più nobili e più alti dell’aquila.

Ti abbraccio con l’ardore del neofita.

Il tuo Gabriele»

Le tappe successive di questa storia vedono dunque, il 9 agosto 1936, l’Adunata Nazionale Colombofila del Gruppo Colombofilo Bresciano si riunì a Gardone Riviera sotto l’alto patronato del Comandante Gabriele d’Annunzio. L’anno seguente, nel 1937, d’Annunzio fu invece ufficialmente iscritto alla Federazione Colombofila Italiana – sotto la “Società La Leonessa” di Brescia – con la tessera n. 1670, conservata negli Archivi del Vittoriale.

 

A distanza di quasi un secolo – nell’anno successivo al centenario del Vittoriale -, i colombi tornano infine a ripopolare la colombaia all’interno del Parco, grazie alla volontà del Presidente Giordano Bruno Guerri: in occasione della festa Sembra che il “Parente” mi esprima, i primi esemplari nati in loco sono stati infatti avviati in volo fino alla vicina Verona, sulla sponda opposta del Lago, da cui rientreranno a casa. Contrariamente al loro primo impiego bellico l’episodio rappresenta l’avvio dei molti messaggi di pace e cultura che i colombi del Vittoriale porteranno, d’ora in avanti, al mondo.

Si chiamano Fusoliera e Velivolo i capostipiti della nuova stirpe di piccioni viaggiatori dannunziani, che hanno già generato due figli, Ardito e Audace, Come assicura il presidente Giordano Bruno Guerri «porteranno i nostri messaggi in tutto il paese».

La riapertura della colombaia, deserta da 80 anni, in omaggio al «d’Annunzio colombiere», è un progetto attuato in collaborazione con la Società Colombofila La Leonessa di Brescia, che, fondata nel 1922, celebra «cent’anni di nobil batter d’ali» e che accolse tra i suoi soci il Vate. Fu proprio d’Annunzio a coniare il neologismo «colombiere» per indicare gli appassionati dello sport colombofilo.

«I colombi sono eroi dimenticati – dice Guerri -, ampiamente utilizzati nella Grande Guerra, ma questo è un progetto nato in tempo di pace, e di pace – ne sono il simbolo – parlano i nostri colombi bianchissimi».

 

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