Quando l’overtourism calpesta i diritti dei residenti

LAGO DI GARDA - Il turismo genera benessere ma ha un forte impatto sull'ambiente, sul territorio e i suoi cittadini. Profitti per pochi e alti costi sociali per tanti. Il dibattito è aperto. Ne scrive un lettore.

Scrive Luca Pelizzari:

«Meno male che la frana non è caduta d’estate, altrimenti chissà quale disastro per il turismo». Questo è il commento di molti riguardo allo smottamento avvenuto tra Toscolano e Gargnano.

Già, perché se il disagio è limitato ai residenti può essere tollerato, ma se coinvolge il sacro turismo allora diventa una tragedia nazionale. Nessuno però parla mai del disagio che questa informe massa di persone, che si definiscono turisti, porta ai residenti sia per quanto riguarda la viabilità sia per la qualità stessa della vita che viene notevolmente peggiorata da Pasqua fino ai Morti.

Disagio tollerabile secondo i più, perché è un effetto collaterale del business, come del resto sono tollerabili tutte le storture legate al mondo del lavoro e dell’economia che ci siamo bevute in questi anni di euforia.

Sarebbe invece apprezzabile che, finalmente, qualche amministratore gardesano pensasse a provvedimenti che tutelino i residenti, considerato che i disagi ricadono su costoro. Perché se vado in un ufficio a Salò devo pagare il parcheggio come l’allegro turista di Monaco? Perché il caffè, il gelato, l’aperitivo devono costarmi come se lo prendessi in galleria a Milano.

Per non parlare di negozi e supermercati, dei trasporti su acqua che valgono quanto una crociera, dei ristoranti che pare abbiano tutti 3 stelle Michelin anche se i piatti che servono, spesso, destano più di una perplessità.

E che dire della ormai diffusa consuetudine di affibbiarti nel conto almeno due euro di servizio, anche se sul tavolo hai una misera tovaglietta di carta che neppure nella mensa scolastica te la mettono. Forse gli amministratori gardesani, appagati e beati per i vari record di presenze, non si sono resi conto che dopo il Covid sono saltati tutti i parametri di vivibilità e sostenibilità.

Certamente servirebbe una nuova strada, ma nel frattempo servono anche altre cose. Servirebbe una «Card» gardesana che consenta ai residenti di non pagare i parcheggi nei centri gardesani e che permetta uno sconto almeno della metà della tariffa sui mezzi pubblici e lacuali.

Un calmiere per i prezzi dei supermercati, dei bar e dei ristoranti perché non ci si può affidare sempre alla logica selvaggia del «Se hai soldi ci vai, altrimenti fai a meno che nessuno ti obbliga».

Non si vuole togliere a nessuno il sacrosanto diritto di guadagnare fino a farsi la testa d’oro, ma una tutela per chi abita e vive sul territorio ci deve essere. Altrimenti prima o poi qualcuno emulerà il triste «Forza Vesuvio» di un passato recente sostituendolo con un «Forza Frana».

Luca Pelizzari

 

 

I commenti sono chiusi.