Isola dei conigli, pellegrinaggio triste sul simbolo gardesano del cambiamento climatico

LAGO DI GARDA - Non solo nel weekend. Continua, anche durante la settimana, l'assalto all'isola diventata penisola per effetto della siccità.

L’effetto, per certi versi preoccupante e drammatico, della siccità diventa attrazione. In questi giorni, dopo la ribalta prodotta da articoli e servizi di media nazionali, continua l’assalto all’Isola di san Biagio, conosciuta come isola dei conigli, che dall’estate scorsa è raggiungibile a piedi per effetto dei bassi livelli del lago, in sofferenza per una siccità che va avanti da mesi.

Il sindaco di Manerba è dovuto intervenire per gestire i flussi di visitatori diretti a porto Torchio per percorrere la striscia di terra emersa dalle acque.

 

Tutti in fila indiana a scattare selfie e fotografie in questo luogo magico, simbolo dei problemi che attanagliano il nostro lago (come abbiamo scritto qui c’è anche chi cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’identità del fenomeno).

Sull’isola dei conigli a piedi i gardesani  ci vanno da sempre. Capitava che in periodo di livelli bassi sull’isola si potesse arrivare camminando, a volte procedendo all’asciutto, sulla striscia riemersa, e a volte bagnandosi fino alle ginocchia. Ma capitava di rado, nei periodi di grande siccità, di solito in piena estate. Che la situazione durasse mesi non era forse mai successo.

Foto Stalker Multimedia.

 

Così la penisola dei Conigli diventa l’emblema gardesano dei cambiamenti climatici. I cui effetti si fanno evidentemente sentire anche sul Garda. Se ne è occupato, in tempi recenti, anche il progetto scientifico Eulakes, coordinato dalla Comunità del Garda.

La ricerca ha delineato i possibili scenari climatici futuri per il Garda fino al periodo 2070-2100. Per quanto riguarda la temperatura atmosferica, lo scenario più drammatico prevede che a fine secolo le temperature possano subire un incremento fino a + 5°C nella stagione estiva (il periodo in cui è previsto l’aumento più importante), mentre in autunno e in inverno si registrerebbero aumenti di +4°C; anche la stagione primaverile potrebbe essere più calda rispetto ad oggi, di circa +2,9°C. Non sono rassicuranti neppure le previsioni sul calo delle precipitazioni, che potrebbe ridursi durante l’estate del 45%.

Queste cose sono state scritte ormai qualche anno fa (ne avevamo scritto ad esempio qui). Eppure non ce ne siamo preoccupati più di tanto.

Foto Stalker Multimedia.

 

 

I commenti sono chiusi.