Salò, striscione che inneggia alla Rsi

SALO' - Uno striscione sgrammaticato che inneggia alla Rsi è apparso nella notte tra sabato e domenica all’ingresso del parcheggio del civico, a pochi passi dal MuSa e dalla sua nuova sezione dedicata a quel periodo storico.

Sul lenzuolo bianco appeso sopra l’ingresso del parcheggio del Civico la scritta «Per un altra repubblica» (senza apostrofo) e un fascio littorio stilizzato. Lo striscione è stato prontamente rimosso, ma già monta la polemica.

 

La reazione dell’Anpi

Sulla questione interviene l’Anpi Medio Garda: «C’é una corrispondenza tra la vecchia rivendicazione all’onore dei repubblichini di Salò rispolverata dall’allestimento del MuSa (ne abbiamo scritto diffusamente qui, ndr) – si chiede Dario Bellini, presidente dell’Anpi Medio Garda – e questa frase posta nottetempo a pochi metri dal museo salodiano? Nella mente di qualche nostalgico la lucidatura di qualche patacca scovata nei cassetti sembra rispondere di si. Si dirà ancora che il nuovo allestimento é equidistante, che la storia é storia. Non si dimentichi che agitare i simboli corrisponde a ridargli vita. Che manchi l’apostrofo – conclude Bellini – non vuol dire che costoro non sappiano suscitare attorno a loro pericolose nostalgie. Lo sperano, ci credono. Gli equidistanti tacciono».

Come detto lo striscione, apparso a notte fonda, dopo mezzanotte, è stato rimosso questa mattina. Sulla salita dell’oratorio, dove hanno appeso lo striscione, per terra sono stati notati anche 3 fumogeni esauriti.

Il nuovo allestimento dedicato alla Rsi al MuSa.

 

I commercianti: “La storia è turismo”

Sulla questione interviene anche Andrea Maggioni, presidente dell’associazione di commercianti salodiani
Salò Promotion, che rimarca l’importanza e la valenza turistica del nuovo allestimento al MuSa: «Negare o nascondere quei 600 giorni che sono stati la Repubblica di Salò sarebbe sbagliato. Sono stati la storia del nostro Paese ed hanno a loro modo condizionato l’Italia. Salò è riuscita a proporre con obiettività un percorso dentro quei mesi con un tour dei luoghi della RSI e con una sezione apposita dedicata al MuSa».

Continua Maggioni: «Ogni anno accogliamo in Salò migliaia di “turisti della storia” ben lontani da qualsiasi forma di apologia. Qui non c’è nessuna nostalgia o tanto mento tentativo di rievocazione o restaurazione.
Sono esclusivamente turisti che passano qualche ora nella bellezza di questa sponda del Garda, immersi in quel che senza dubbio resta un pezzo di storia della nostra Italia che parte dalla “Capitale della Magnifica Patria” della Repubblica di Venezia nel 1400, passa dalla Repubblica di Salò e si conclude oggi con il fregio di Capitale del turismo e del commercio del Garda».

 

 

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