Torna “Lo specchio e gli altri”, rassegna di documentari etno-antropologici

MONTICHIARI - Il Museo Giacomo Bergomi torna a ospitare "Lo specchio e gli altri", l'annuale rassegna di documentari etno-antropologici, avviata con successo nel 2006.

Nei quattro venerdì di ottobre la Sala video del Museo Bergomi sarà animata da una ricca selezione di filmati a opera di registi italiani di grande valore, attenti a documentare il patrimonio materiale e immateriale del passato in un confronto attento e curioso con la contemporaneità.

Il programma – sabato 7 ottobre

  • Mas. Il sacrificio della montagna di Giorgio Affanni, 2015, 15 min.

Ponte Nossa, Val Seriana. La Natura, addormentata nella stasi invernale, deve essere risvegliata dagli uomini attraverso il sacrificio di un albero che viene abbattuto, scorticato, trasportato in cima ad un picco montano e, infine, arso. La Natura viene scossa dal dolore e dallo sgomento provati dall’albero in modo che si risvegli, l’inverno finisca, le piante possano dare i loro frutti e il ciclo vitale possa proseguire.

  • Solenne Triduo dei Morti di Andrea Grasselli, 2018, 13 min.

A Malonno, in Valle Camonica, nella grande chiesa di San Faustino ancora oggi si svolge il rito del montaggio della macchina del Triduo dei Morti, originaria del 1771. Il film, dallo spiccato approccio osservativo e antropologico, restituisce l’intricato lavoro eseguito dai montatori dell’apparato, composto da elementi lignei e candele. Al valore religioso del rituale di commemorazione dei defunti oggi si è aggiunto quello sociale e culturale, legato all’identità collettiva della comunità locale.

 

Venerdì 13 ottobre

  • Prato Bello di Paolo Vinati, 2023, 32 min.

Prato Bello è il ritratto di un piccolo paese della montagna bresciana, Belprato di Pertica Alta, che si specchia nella quotidianità, riflettendo su racconti di ieri e su ritratti di oggi. In questo videoracconto viene tracciata una linea temporale dove lo spettatore può conoscere (o riconoscere) ciò che è stato e ciò che è, facendo nascere interrogativi sul futuro dei piccoli paesi di montagna.

  • In Fanes. Andata e ritorno di Paolo Vinati, 2021, 45 min.

Val Badia, Bolzano. Le Alpi di Fanes, di Gran Fanes e Fanes Piccolo ospitano da secoli, nella stagione estiva, bovini, cavalli e capre provenienti dai comuni di Marebbe, La Valle e Badia. Nel Fanes, gli ospiti quadrupedi soggiornano dalla fine di giugno alle ultime settimane di settembre; ma l’andata e il ritorno non sono per nulla percorsi facili.

Venerdì 20 ottobre

  • Paesaggi del Cibo di Andrea Colbacchini e Michele Trentini, 2021, 30 min.

Dai paesaggi alpini e dolomitici della Val Rendena e della Valle del Vanoi a quelli terrazzati dai tratti mediterranei dell’Alto Garda, il documentario mette in primo piano alcune pratiche agroalimentari strettamente legate alla cura del territorio e alla sua biodiversità, come la raccolta e la conservazione delle erbe spontanee, la produzione del burro di malga e quella dell’olio extravergine di oliva. Le immagini e le voci di chi ha scelto di produrre cibo di qualità, in modo sostenibile e su piccola scala, si intrecciano a quelle di uno chef affermato, che in un contesto urbano dal respiro internazionale scommette sull’essenzialità e sulla prossimità di quei prodotti, utilizzandoli con maestria e senso del limite.

  • Paesaggio Rifugio. Visioni e Incontri da un Altrove Alpino di Andrea Colbacchini e Michele Trentini, 2023, 44 min.

Rifugi alpini: un gruppo di architetti si confronta sulla costruzione degli spazi e delle forme, un antropologo ne ricorda le trasformazioni in diversi contesti, i gestori di storiche strutture rimarcano la valenza di presìdi territoriali e culturali, un glaciologo mostra gli effetti dei cambiamenti climatici in alta quota. Intorno, oltre il limite dei territori antropizzati, ecco i suggestivi “paesaggi dell’inutile”, che sempre più numerosi frequentatori delle montagne desiderano raggiungere, ammirare e immortalare.

Venerdì 27 ottobre

  • Il Giardino di Lucia di Alberto Cima, 2005, 90 min.

Lucia nasce in un paesino di montagna della Valle Imagna e, rimasta orfana, trova lavoro in un filatoio. Diventa una bella ragazza e sposa il boscaiolo Battista. Nel secondo dopoguerra in Valle non si trova di che vivere e così emigrano in Francia, nel piccolo villaggio di Tréminis. A 83 anni, Lucia ripercorre la sua storia di montanara ed emigrante, di sposa, lavoratrice, madre e nonna. I nipoti, che si sentono francesi a tutti gli effetti, hanno più soldi, cultura, tempo per sé, interessi, ma sono più soli e fragili e sanno di dover pagare di persona il prezzo di ogni loro decisione. Quattordici persone. Le lega una casa, dove è Lucia a governare. Tutti in famiglia la amano e sanno di trovare in lei un rifugio.

Presso il Museo Giacomo Bergomi c/o Centro Fiera del Garda Via Brescia, 129 – Montichiari (BS). Ingresso gratuito. 

 

 

 

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