Toscolano, in vigore il nuovo Pgt. Fare Comune: “Ora il regolamento”

TOSCOLANO MADERNO - Il gruppo Fare Comune, ora in minoranza, illustra le opportunità offerte dal nuovo Piano di Governo del territorio, approvato dall'Amministrazione Castellini, e sollecita l'emanazione di un regolamento per attivare le novità introdotte dal Pgt.

Il gruppo consigliare Fare Comune, che nello scorso mandato ha guidato l’Amministrazione Comunale di Toscolano Maderno, rende noto che «il nuovo PGT approvato ad inizio anno e recentemente pubblicato sul BURL (in data 23/08/2023), è ormai pienamente vigente.

«Abbiamo sempre evidenziato – scrive per il gruppo “Fare Comune” l’arch. Ermanno Benedetti – il contenuto più “eclatante” di tale provvedimento, che ha portato ad una riduzione del consumo di suolo pari all’83%, ben superiore al valore del 25% richiesto da Regione Lombardia.

Ci pare però il caso di rimarcare anche altri contenuti del nuovo PGT, di particolare importanza ed innovazione. Qui ci riferiamo al nuovo regime introdotto sui diritti edificatori, che può consentire di incentivare la riqualificazione dei centri storici, la maggiore flessibilità per ampliamenti nelle zone già edificate, e l’incentivo a demolire alcuni edifici ritenuti “incongrui”».

Nuovo Pgt: trasferimenti di edificabilità e incentivi premiali

Il nuovo Pgt introduce criteri “flessibili”, affinchè l’edificabilità possa spostarsi laddove serve, per i bisogni dei cittadini.

  1. chi desidera ampliare la propria casa potrà acquistare diritti edificatori da chi li cede.
  2. chi sistema una casa in centro storico verra’ premiato con diritti edificatori che potrà vendere a chi li richiede.
  3. per gli edifici “incongrui” viene incentivata la demolizione con un premio volumetrico da usare altrove (pari fino a tre volte la volumetria demolita).

Per attivare queste novità del Pgt serve un regolamento da emanare.

Il nuovo Pgt – continua la nota diffusa dal gruppo consigliare Fare Comune – non prevede solo un minor consumo di suolo, ma anche facilitazioni e incentivi per gli interventi di recupero e ampliamento, ritenuti virtuosi e graditi dai cittadini. Si tratta di procedure “tecniche”, ma che possono soddisfare tanti adattamenti per esigenze abitative di cittadini residenti, oltre a riqualificazioni incentivate. Vediamo come.

La procedura di trasferimento (“perequazione”) è stata completamente ridefinita, per venire incontro alle necessità dei proprietari, e per eliminare il meccanismo precedente del tutto improprio e non equo.

Ora il tutto è regolato dall’articolo 16 delle Norme di Attuazione del PGT. Chi dispone di edificabilità in eccesso alle proprie esigenze (chi ad esempio possiede una villa con grande giardino, oppure chi incontra particolari difficoltà per via di vincoli paesaggistici o altro) può “vendere” i diritti edificatori a chi ne avesse bisogno per ampliare casa. Il tutto ovviamente con dei limiti ben calibrati, perché le quantità trasferite non possono superare determinate soglie e devono essere rispettate altre norme di distanza e altezza. Ma la cosa è possibile anche tra lotti non vicini, con il controllo da parte del Comune mediante apposito Registro (perchè deve restare traccia dei diritti ceduti).

Una cosa è però chiara: dagli Ambiti di Trasformazione (lotti di espansione) non possono “decollare” diritti edificatori, ma solo da zone già edificate. E in zone delicate, come i centri storici non possono “atterrare” diritti edificatori provenienti dall’esterno.

Per garantire trasparenza ed efficienza, è auspicabile che il Comune predisponga una “Vetrina” dove tutti i proprietari interessati a cedere diritti edificatori lo possano fare esponendo la quantità e il prezzo richiesto, e dove tutti gli interessati all’acquisto possano ritrovare quanto di loro interesse. Ci auguriamo che tale “vetrina” venga predisposta quanto prima.

Il PGT ha inoltre stabilito che il possesso di diritti edificatori da cedere avvenga non solo in virtù di un trasferimento di edificabilità , ma come incentivo premiale per interventi ritenuti “virtuosi”:

  • Abbattimento di edifici qualificati come “incongrui” (NTA, art. 30, comma 16);
  • Interventi di recupero nei centri storici (NTA, art. 30, commi da 24 a 28).

Per attivare quest’ultima possibilità di incentivo premiale è necessario che l’Amministrazione predisponga un apposito Regolamento, anch’esso da noi auspicato.

Tra gli edifici qualificati come “incongrui” vorremmo citare la casa sorta sul molo del porticciolo di Toscolano, per la quale il PGT prevede, in cambio della sua demolizione e riqualificazione del sedime, l’attribuzione di diritti edificatori pari a tre volte la sua consistenza.

Noi – conclude Fare Comune – abbiamo predisposto gli “strumenti”, ora l’Amministrazione Comunale ne può disporre per addivenire ad interventi di recupero e riqualificazione urbana di pubblico interesse nel rispetto degli interessi privati. Auguriamo all’Assessore all’Urbanistica un buon lavoro!».

 

 

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