Eracle e Lilibet, i due bisonti europei nati al Parco Natura Viva di Bussolengo nel 2021 e nel 2022, verranno reintrodotti sui Carpazi meridionali (Romania centrale) il prossimo 24 ottobre.

La partenza dei due fratelli appartenenti al più grande mammifero terrestre europeo è stata annunciata in occasione del 13° Convegno Nazionale della Ricerca nei Parchi, in corso fino a domenica 15 ottobre nel parco zoologico del veronese. Un tempo molto comune, questa specie è quasi del tutto scomparsa dalle foreste europee nella seconda metà del secolo scorso.

Da circa due decenni stanno ponendo rimedio i parchi zoologici, con reintroduzioni in natura di esemplari nati in ambiente controllato in grado di ricostituire popolazioni vitali lungo l’asse montuoso dell’est europeo.

Lo ha annunciato nel corso della mattinata Adrian Aldea, ecologo, presidente della Foundation Conservation Carpathia, titolare del progetto LIFE Carpathia co-finanziato dall’Unione Europea, del quale il Parco Natura Viva è partner.

Dopo di lui, presentati gli ultimi studi su molte altre specie sull’orlo della scomparsa, tra le quali il panda rosso, il drago di Komodo, il leopardo delle nevi e alcune specie di lemuri.

Bisonte europeo: Europa, vulnerabile di estinzione.

 

CONSERVATION WITHOUT MONEY IS CONVERSATION

Nel 2022, i parchi zoologici d’Europa hanno investito 23 milioni e 700 mila euro in progetti di conservazione delle specie a rischio di estinzione, in ogni angolo del globo.

Dati dell’Associazione Europea degli Zoo e degli Acquari (EAZA), emanati ipochi giorni fa. “La sfida è quella di tutelare la biodiversità nel suo contesto globale, possibile solo se si garantisce un intervento sistematico di tutti gli attori che garantiscono la fattibilità scientifica e la sostenibilità economica dei progetti di conservazione. Un bagno di realismo ormai divenuto necessario”, ha specificato all’avvio dei lavori Cesare Avesani Zaborra, CEO del Parco Natura Viva, di ritorno dalla conferenza annuale che quest’anno ha riunito a Helsinki i 312 parchi zoologici europei confederati nell’EAZA.

“Di quell’ingente somma, che ha coinvolto la conservazione di oltre 600 specie animali, l’area più finanziata in assoluto è stata l’Africa, destinataria del 33,7% del totale degli investimenti, seguita dalla’Asia con il 24,8%. Europa terza, con quasi 5 milioni di euro investiti nella conservazione dei suoi habitat naturali, dopo la quale arriva il Sudamerica con circa 2 milioni e 300 mila euro.

In termini di specie animali invece, i progetti di conservazione che hanno coinvolto i mammiferi sono stati il 52%, ai quali sono seguiti il 23% di progetti “multispecie”, che hanno coinvolto cioè un approccio multiplo, in grado di ripristinare una coesistenza di specie animali e vegetali”.

Reintroduzioni in natura di specie in pericolo, diffusione incontrollata di specie aliene, impatto delle attività dell’uomo sugli ecosistemi naturali e traffico illegale di animali protetti. Tutti temi cardine che terranno ricercatori, accademici, medici veterinari, biologi e naturalisti impegnati ancora fino a domani sera.

Il convegno: programma

Con un focus sulle azioni per la conservazione, parteciperanno le Università di Torino, Firenze, Padova, Modena e Reggio Emilia, Bologna, Roma, Teramo, della Calabria, Parma, Napoli e la University of Wolverhampton. Tra i parchi zoologici, oltre al Parco Natura Viva che è l’organizzatore con l’esposizione dei propri progetti più importanti, il Giardino Zoologico di Pistoia, Parco Faunistico Le Cornelle, Zoo delle Maitine, Safari Ravenna, Zoomarine e Fondazione Bioparco di Roma. Poi enti, associazioni e fondazioni italiane, ma anche francesi, rumene, sudafricane.

Il parterre dei relatori ospita, tra gli altri, i seguenti interventi:

Sabato 14 ottobre, a partire dalle ore 9:00

  • Cesare Avesani Zaborra, CEO del Parco Natura Viva e presidente di Fondazione A.R.C.A.: tutti i progetti di conservazione attuali che segnano l’impegno e il coinvolgimento del Parco e della sua Fondazione;
  • Gloria Svampa, zoologa, presidente dell’Unione Italiana Zoo e Acquari;
  • Marco Galaverni, ricercatore in Biodiversità ed Evoluzione, direttore Programma & Oasi WWF Italia;
  • Giampiero Sammuri, zoologo, vicepresidente IUCN Italia (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura);
  • Adrian Aldea, ecologo, presidente della Foundation Conservation Carpathia, titolare del progetto LIFE CARPATHIA co-finanziato dall’Ue e partecipato dal Parco Natura Viva, che ha tra le azioni la reintroduzione in natura del bisonte europeo;
  • Marco Salvatori, dottorando all’Università degli Studi di Firenze che con Francesco Rovero, ricercatore, segue sul campo il censimento del leopardo delle nevi in Mongolia;

Domenica 15 ottobre, a partire dalle ore 9:00

  • Janno Weerman, EEP species coordinator del panda rosso, di ritorno dall’ultima spedizione in Mongolia;
  • Claudio Ciofi, professore di Ecologia presso l’Università degli Studi di Firenze, scientifical advisor per il Komodo Survival Program. Focus sul drago di Komodo;
  • Cristina Giacoma, professore ordinario, direttrice del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università di Torino, coordinatrice degli studi presso l’unica stazione di ricerca italiana in Madagascar. Focus sui lemuri;
  • Mauro Delogu, medico veterinario, professore di malattie infettive presso il dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Bologna;
  • Franco Andreone, zoologo presso il Museo di Storia Naturale di Torino e chair dell’IUCN Amphibian Specialist Group, focus sugli anfibi.