La diga di Gleno a 100 anni dal disastro

SALO' - Venerdì 17 novembre alle 20.30, presso la biblioteca di Salò un appuntamento a ricordo della tragedia della Diga di Gleno. A parlarne Francesco Zeziola, autore del libro I Sopravvissuti: “gli invisibili” della tragedia.

Sono passati cento anni da quel sabato 1 dicembre 1923. Piove. Alle 7.15 un forte rumore, cede la Diga del Gleno, il lago artificiale diventa valanga. Un’onda investe tutto quello che incontra in diversi Comuni della Val di Scalve e la Valcamonica, portando morte, distruzione e terrore. In quell’attimo tutto cambia.

Francesco Zeziola ha scritto un libro dove ha voluto dare voce al lungo silenzio che avvolse i sopravvissuti. La memoria collettiva infatti ha sempre posto attenzione a coloro che nella tragedia persero la vita, ai dispersi, ai danni materiali, alle cause di questo disastro rendendo invisibile la paura, il dolore e le difficoltà di chi rimase.

L’autore ci racconterà di questa tragedia passando anche per le pagine del suo libro dove a parlare, attraverso un’intervista immaginaria, è la sua mamma. Paola allora aveva nove anni e quel giorno a Corna Camuna si salvò casualmente: uscita di casa si diresse prima verso la bottega del macellaio cui doveva lasciare la lista della spesa per poi proseguire verso la scuola. Non vi arrivò mai perché in pochi minuti accadde ciò che nessuno poteva immaginare.

E’ un libro che ci permette di riflettere sui danni umani che il disastro ha procurato su chi sopravvisse con riferimenti a studi e pubblicazioni, di affrontare la tematica del dolore e quella della “sindrome del sopravvissuto” che emerge in molte tragedie come le guerre, i campi di concentramento o i terremoti.

A dialogare con l’autore e a leggere alcuni passi del libro il salodiano Roberto Maggi. Un appuntamento per riflettere e per ricordare.

 

 

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