“C’è ancora domani” nella sale del Garda

Al suo esordio come regista nel film "C'è ancora domani", Paola Cortellesi ha già sbancato tutti i botteghini. La recensione di Camilla Lavazza.

Il nuovo film di Paola Cortellesi uscito lo scorso 26 ottobre “C’è ancora domani” è in programmazione stasera al Cristal di Salò (https://www.cinemacristal.it) e fino a mercoledì alla multisala King di Lonato (https://www.multisalaking.it/).

Trama

Nell’immediato dopoguerra Delia è una donna vessata da un marito violento, ignorata dai tre figli e maltrattata perfino dal suocero.

Tra mille lavoretti per sbarcare il lunario e la casa, cercando di risparmiare e sempre con il timore delle sfuriate del consorte, è convinta di non valere nulla, mette sempre al primo posto gli interessi degli altri e cerca di sopravvivere, finché non riceve una misteriosa lettera….

 

Critica

Il film è ambientato a Roma, nella seconda metà degli anni quaranta, ma più che al neorealismo fa pensare un po’ ai film Hollywoodiani dei primissimi anni trenta, cosiddetti pre-Code (ovvero prima del famigerato Codice Hays che normava la censura per le pellicole), in cui venivano affrontate tematiche di violenza, sesso, abusi, alcolismo, con un linguaggio comprensibile a tutti e in cui lo spettatore poteva facilmente identificarsi, con un risultato di straordinaria immediatezza.

Senza purtroppo poter godere della profondità di sfumature della pellicola di quegli anni, che avrebbe donato maggiore forza visiva, Paola Cortellesi gira in bianco e nero limitando la scenografia all’essenziale (il cortile con le vicine pettegole ma, in fondo, solidali, i negozi, il terrazzo dove si stendono i panni, le quattro mura del misero appartamento sottoscala) per concentrarsi tutta sul personaggio protagonista, da lei stessa interpretato con misura e autoironia, e su una sceneggiatura che non risparmia i colpi di scena, alleggerendo con sprazzi di sorriso la vicenda di una donna, come tante, abusata e schiacciata da un mondo maschilista e violento.

Alla sua prima prova di regista, Cortellesi si concede qualche citazione cinefila e rischia anche scelte non banali con l’introduzione di momenti di realismo magico, come la “danza” tra Delia e Ivano, in cui la violenza fisica viene tramutata in un surreale e crudelissimo balletto, o l’uso di canzoni e musiche di epoche diverse ma che ben si adattano alle scene.

Come nei film degli anni trenta il cattivo è davvero cattivo, senza tante sfumature che lo giustifichino; un Valerio Mastrandea che mostra le sue espressioni più dure, baffo maschio e mascella serrata, canottiera e sguardo carogna, trasformandosi in un personaggio impossibile da giustificare, nemmeno con la scusa che “ha fatto due guerre”, se non, forse, per il fatto di essere il prodotto di una mala educazione atavica, in cui la donna è solo un oggetto da molestare o una serva, come insegna nonno Ottorino (un perfetto Giorgio Colangeli) .

Spontanea e aggraziata la giovane Romana Maggiora Vergano che interpreta la figlia Marcella, in coppia con il fidanzato a cui dà il volto il duttile Francesco Centorame.

Una grande intesa traspare tra Delia e Marisa (Emanuela Fanelli), l’amica vera, che non ti giudica ma ti sostiene, la cui presenza, al di là dei momenti simpatici di cui è disseminato il film, è il vero “luogo sicuro”, il sospiro di sollievo (insieme al malinconico meccanico, primo amore platonico, e al buon soldato americano), la speranza che davvero ci sia davvero “ancora un domani”, quasi un deus-ex machina che, al momento giusto, arriva per alleviare l’angoscia che rischia di sopraffarci nel vedere le vicende di un essere tanto bistrattato da tutti. Perché Delia non è solo nostra nonna (o mamma o bis-nonna) ma è un po’ tutte noi, che ancora lavoriamo dalla mattina alla sera, che non veniamo ancora riconosciute nei desideri e nei sogni, che dobbiamo sempre mettere al primo posto gli altri, che ci crediamo perennemente sbagliate ma dobbiamo comunque, sempre, “essere grate” (come recitava il monologo preso dall’altro grandissimo – e femminile – successo commerciale estivo, l’ormai storico – per incasso – Barbie di Greta Gerwig).

E allora si comprende, al di là della popolarità del personaggio “Cortellesi” acquisito in televisione, perché donne di tutte e età accorrono a vedere il film e si commuovono e si riconoscono quando i personaggi maschili, uno dopo l’altro, seppur molto diversi tra loro come ceto sociale o storia personale, alla fine dicono tutti, in un modo o nell’altro: Taci, donna”.

Sarebbe un peccato svelare di più della trama perché la sceneggiatura è davvero ben congegnata ed è quindi meglio andare a vederlo lasciandosi sorprendere, per vivere la visione con il gusto di essere al cinema, con altre persone, provare insieme delle emozioni, affezionarsi al personaggio e scoprire quanto coraggio c’era in quelle donne che dovevano ancora conquistare tutto, e quanto ce n’è in ciascuna donna anche oggi.

(Camilla Lavazza)

La scheda

  • REGIA PAOLA CORTELLESI
  • SOGGETTO E SCENEGGIATURA FURIO ANDREOTTI, GIULIA CALENDA, PAOLA CORTELLESI
  • INTERPRETI E PERSONAGGI
  • DELIA PAOLA CORTELLESI
  • IVANO VALERIO MASTANDREA
  • MARCELLA ROMANA MAGGIORA VERGANO
  • MARISA EMANUELA FANELLI
  • OTTORINO GIORGIO COLANGELI
  • NINO VINICIO MARCHIONI
  • GIULIO FRANCESCO CENTORAME
  • ALVARO LELE VANNOLI
  • SORA FRANCA PAOLA TIZIANA CRUCIANI
  • WILLIAM YONV JOSEPH
  • ORIETTA ALESSIA BARELA
  • MARIO FEDERICO TOCCI
  • SORA GIOVANNA PRISCILLA MICOL MARINO
  • SORA ROSA MARIA CHIARA ORTI
  • SORA ELVIRA SILVIA SALVATORI
  • SERGIO MATTIA BALDO
  • FRANCHINO GIANMARCO FILIPPINI
  • FOTOGRAFIA DAVIDE LEONE
  • MONTAGGIO VALENTINA MARIANI
  • MUSICHE ORIGINALI LELE MARCHITELLI EDIZIONI FLIPPER SRL
  • SCENOGRAFIA PAOLA COMENCINI
  • ARREDAMENTO FIORELLA CICOLINI
  • COSTUMI ALBERTO MORETTI
  • TRUCCO ERMANNO SPERA
  • SUONO IN PRESA DIRETTA FILIPPO PORCARI (A.I.T.S.) FEDERICA RIPANI
  • CASTING LAURA MUCCINO U.I.D.C. SARA CASANI U.I.D.C.
  • AIUTO REGIA FRANCESCA ROMANA POLIC GRECO
  • ORGANIZZATORE GENERALE ROBERTO LEONE
  • PRODUTTORI ESECUTIVI SAVERIO GUARASCIO, MANDELLA QUILICI, GIANLUCA MIZZI PRODUTTORE ESECUTIVO, LUDOVICA RAPISARDA
  • UNA PRODUZIONE WILDSIDE, SOCIETÀ DEL GRUPPO FREMANTLE E VISION DISTRIBUTION, SOCIETÀ DEL GRUPPO SKY IN COLLABORAZIONE CON SKY IN COLLABORAZIONE CON NETFLIX PRODOTTO DA MARIO GIANANI e LORENZO GANGAROSSA
  • DURATA 118 minuti

 

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