Il Garda dice addio alle reti da anguille, ormai sono «rifiuti speciali».

SIRMIONE - Da qualche giorno nelle acque si Sirmione si lavora alla rimozione delle "roste", trappole mortali per la fauna. Soddisfazione del Wwf.

«Anche se un po’ in sordina – fa sapere il presidente del Wwf Bergamo Brescia Marcello Fattori- , dopo diversi solleciti telefonici e comunicazioni pec … al via l’operazione per rimuovere tutte le «roste», le postazioni fisse per la pesca dell’anguilla, attività vietata sul Garda ormai da 13 anni consecutivi, di divieto in divieto reiterato ogni anno per la famosa contaminazione da Pcb, ma che ha lasciato sul lago un’eredità ormai ingombrante, oltre che inutile».

Disposta dalla Regione su istanza del Wwf, la rimozione di tutte le ultime «roste» dalle acque di Sirmione dovrà essere effettuata dagli stessi pescatori professionisti che le avevano installate e poi lasciate sul posto, nella speranza poi risultata vana che la pesca delle anguille tornasse ad essere permessa dopo il primo stop del 2011.

Da secoli queste strutture fanno parte del «panorama» lacustre, testimonianza di antichi saperi materiali, di un’arte della pesca che si sta ormai perdendo per mancanza di pesci pensabili

Il punto è che di antico le «roste» hanno ben poco: le reti di nylon e i loro sostegni sono stati abbandonati all’incuria, totalmente a brandelli, molte reti staccate sono finite alla deriva dentro le zone di canneto creando ingenti danni.

Tutto questo materiale rilascia nelle acque del lago plastiche, ferro e piombo, oltre a essere trappole mortali per uccelli e altri pesci.

 

Una decisione drastica, ma puntuale, che aveva avuto come premessa un incontro in Regione tra i rappresentanti di WWF BG BS, i funzionari della Provincia e regionali e i rappresentanti dei pescatori. Si era convenuto dell’inutilità, oltre che sugli inutili danni, di mantenere sul lago strutture ormai inutilizzabili e in totale degrado.

«Auspichiamo – conclude il Wwf – che Comune di Sirmione e Autorità di Bacino Laghi di Garda procedano sino in fondo rimuovendo tutte le strutture prima dell’inizio dalla stagione delle riproduzioni».

 

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