Le mani della ‘ndrangheta nel business dei rifiuti in Lombardia

LOMBARDIA - L'inchiesta della DDA di Milano. Legambiente: “La criminalità organizzata da anni sta affondando le sue radici anche nel Nord Italia. La Lombardia nel 2022 quarta regione per reati nel ciclo dei rifiuti.

“Il blitz di oggi, lunedì 15, della Guardia di Finanza di Milano, insieme alla Polizia locale e ai Carabinieri dei Nipaf di Milano, Monza-Brianza, Varese, Pavia, Modena e Mantova, con l’arresto di quattordici persone – fa sapere Legambiente Lombardia in una nota – conferma quanto ormai la ‘ndrangheta stia affondando le sue radici anche nel Nord Italia, spinta in particolare dal traffico illecito dei rifiuti”.

“Un balzo, quello della criminalità organizzata al Nord – continua Legambiente -, che denunciamo da anni con il nostro report annuale Ecomafia e che desta molta preoccupazione soprattutto alla luce di quello che emerge dall’indagine condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano: nelle intercettazioni dei soggetti collegati, secondo gli inquirenti, alla cosca Piromalli si parla esplicitamente dell’interesse nel business dei rifiuti, grazie all’utilizzo di società utilizzate come schermo delle attività illecite, fino alla minaccia di far diventare la Lombardia una nuova terra dei fuochi,” sottolineano Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente e Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia.

“Per fermare le mire senza scrupoli degli ecomafiosi è fondamentale prevedere un rapido rafforzamento delle attività di prevenzione e di controllo, che non può essere affidata solo alle forze dell’ordine e alla magistratura, soprattutto per quanto riguarda le imprese attive nel ciclo dei rifiuti”.

Legambiente ricorda che sulla base dei dati pubblicati nell’ultimo Rapporto Ecomafia, nel 2022 la Lombardia è la quarta regione in Italia, dopo Campania, Puglia e Lazio, per reati accertati nel ciclo dei rifiuti (362, uno al giorno) e la terza come incendi negli impianti di trattamento e smaltimento, ben 169, dopo Sicilia e Campania, monitorati da Legambiente dal primo gennaio 2013 al 30 aprile 2023 (avevamo scritto qui del Rapporto Ecomafia).

 

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