Alla scoperta della Gargnano di Lawrence

GARGNANO - Per il ciclo di visite guidate con passeggiata "Gargnano tra arte, tradizione e cultura", domenica 11 si potrà andare alla scoperta dei luoghi gargnanesi frequentati e narrati da D.H. Lawrence.

La visita guidata con passeggiata è gratuita e sarà curata da Silvia Merigo, guida turistica abilitata.

L’itinerario prevede un percorso guidato tra il centro storico di Gargnano e il caratteristico borgo di Villa alla scoperta dei luoghi visti, frequentati e raccontati dal celebre scrittore inglese D. H. Lawrence seguendo le sue parole dedicate a Gargnano.

Ritrovo alle 15 nel piazzale antistante la chiesa di San Martino. Durata: 2 ore circa.

Prenotazione obbligatoria presso:

Lawrence con Frieda von Richthofen.

Lawrence sul Garda

David Herbert Lawrence, 27enne dalla salute cagionevole, e l’amante Frieda von Richthofen, alta, bionda, aspetto teutonico, giunsero in Italia nel settembre del 1912, il sacco sulle spalle, attraverso l’Austria, per il Tirolo fino al Trentino. Videro il Garda a Riva, dove furono accettati a pensione dalle proprietarie di Villa Leonardi. Il lago apparve al poeta come l’archetipo del paradiso terrestre, bello come «il principio della creazione».

Fecero una breve tappa anche a Torbole, dove Frieda aveva adocchiato una casa con l’intonaco rosa. Ma la sistemazione ideale li attendeva a Villa di Gargnano, presso il signor Pietro De Paoli, dal quale giunsero su indicazione dell’albergatrice dell’Hotel Cervo, una connazionale di Frieda.

Si sistemarono a Villa Igea, affacciata su un frutteto, con una piacevole vista del lago, un lago di una bellezza fiabesca, «azzurro cupo, imporporato e limpido come un gioiello, con non so quanti pesci. I battelli vanno con vele color cedro. Lago adorabile».

Villa Igea, a Villa di Gargnano.

 

Attraverso i paesaggi e la popolazione gardesani lo scrittore ebbe il suo primo vero contatto con l’Italia. Il lago suscitò in Lawrence impressioni talmente vivide e riflessioni così profonde che diventarono materia fondamentale per alcune delle sue opere più significative.

Lo scrittore giunge a Gargnano nel periodo più prolifico della sua attività: a Villa corregge le ultime bozze della sua prima raccolta di liriche; rifinisce il terzo romanzo «Figli e amanti», da molti considerato il suo capolavoro; si prepara alla stesura del quarto, «La ragazza perduta», cui lavorerà a San Gaudenzio, e si dedica ad alcuni lavori teatrali.

Durante il soggiorno gardesano Lawrence scrive inoltre i sette saggi che costituiscono il corpo centrale del suo primo libro di viaggio «Crepuscolo in Italia» (Twilight in Italy), pubblicato nel 1916.

A Gargnano Lawrence interagisce profondamente con la comunità locale, si adegua ai suoi antichi ritmi, che vede minacciati dalla meccanizzazione e dal mito del progresso, in preda al sopravanzare di una nuova cultura, venale e materialistica come quella da cui lui stesso stava fuggendo. Sullo sfondo di paesaggi che non si stanca mai di decantare, così come gli scenari delle decadenti limonaie, che parevano «rovine di qualche grande razza che una volta avesse adorato qui i suoi dei», lo scrittore intreccia, in una polifonia di voci, presenze e tradizioni, i tratti specifici della realtà locale.

Una realtà nella quale si immerge, pur mostrandosi sempre consapevole di essere uno straniero in essa («Io, col mio vestito nero, mi sentivo falso, fuori posto, un estraneo»). Ma è da qui, da questo lago che definisce «uno dei luoghi più belli al mondo», che, insieme a Frieda, Lawrence dà inizio a quella vita da esule e da viaggiatore che lo accompagnerà per il resto dei suoi giorni.

David Herbert Lawrence

David Herbert Lawrence, scrittore e poeta inglese, nacque a Eastwood, nel Nottinghamshire, l’11 settembre 1885, da una famiglia di origini modeste. È uno degli scrittori più originali del primo Novecento, autore di una produzione sterminata di romanzi, racconti, saggi, poesie e opere di teatro.

Nell’ansiosa ricerca di una terra incorrotta intraprese lunghi viaggi all’estero. Nel 1928 pubblicò il suo romanzo più celebre, destinato a suscitare scalpore per la polemica contro i tabù che inibiscono le libertà sessuali: «L’amante di Lady Chatterley». Minato dalla tisi, si spense a Vence, in Provenza, il 2 marzo 1930.

 

 

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