Filmfestival del Garda: ciak, si comincia

BRESCIA – Cinefili del Garda e dintorni, l’attesa è finita! Finalmente comincia il 9° FilmFestival del Garda. Preapertura a Brescia mercoledì 15, il festival dal 16 al 19 giugno sul Garda.

Come da tradizione il Filmfestival del Garda, prima di arrivare sulle sponde bresciane del lago di Garda, fa tappa al Cinema Nuovo Eden di Brescia.

L’inaugurazione ufficiale della nona edizione sarà giovedì 16 al Giardino Botanico Andrè Heller di Gardone Riviera, ma il primo appuntamento sarà già mercoledì 15 in città, dove sarà proiettato alle ore 21 il film ungherese “Mòzes, il pesce e la colomba” di Viràg Zomboràcz, una delicata commedia amara già vincitrice del Bergamo Film Meeting 2015. Ingresso Cinema Nuovo Eden 5 euro, ridotto 4 euro.

Sinossi  di “Mòzes, il pesce e la colomba”

“Mózes, il pesce e la colomba” (titolo originale “Utóélet”) è l’opera prima della regista ungherese Virág Zomborácz, classe 1985, e ha vinto la 33° edizione di Bergamo Film Meeting, ottenendo riconoscimenti ai festival di Cannes, Valladolid, Vilnius e Timisoara.

Mózes è un giovane ungherese da poco laureato in teologia e appena rientrato a casa da un periodo di ricovero per problemi psichici. Di carattere insicuro, ha un rapporto complicato con il padre, un autoritario pastore protestante che tiene in soggezione l’intera sgangherata famiglia: la moglie remissiva, la figlia adottiva priva di talento, la sorella invadente che vive in casa.

Quando il pastore muore all’improvviso, Mózes comincia a essere assillato dal suo fantasma, che lo segue anche nei momenti più inopportuni. Il giovane capisce che potrà liberarsene solo portando a termine quanto il genitore ha lasciato in sospeso nella vita: un percorso che diventerà il modo per conquistare la propria autonomia e riconciliarsi con la figura paterna.

Tra accadimenti bizzarri, scene buffe e alleanze con personaggi improbabili, tra cui un meccanico appassionato di spiritismo e la trasgressiva Angela, una ex tossicodipendente impiegata in parrocchia, Mózes riuscirà, a modo suo, a risolvere il rapporto con il padre e a trovare fiducia in se stesso.

Il rapporto tra genitori e figli, la morte, il disagio psichico, sono alcuni dei temi affrontati in “Mózes, il pesce e la colomba”, trattati con intensità e insieme con leggerezza; le fatiche, autentiche, del protagonista sono raccontate in chiave tragicomica.

“Mózes è una commedia di formazione che, invece di affrontare i conflitti sociali, guarda principalmente all’individuo e alle istanze della psiche umana. I temi centrali sono il rapporto padre-figlio e la famiglia, la mutazione dei valori tradizionali e la possibilità di comunicazione. L’ironia è un elemento fondamentale nel racconto, del resto rappresenta l’arma con cui combatto le battaglie quotidiane nella mia vita. L’idea del film mi è venuta dopo che ho sognato mio padre in veste di fantasma, poco dopo la sua morte. Ho cominciato a scrivere la sceneggiatura ed è diventato un modo per riconciliarmi con lui: così è nato Mózes”.(Virág Zomborácz)

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L’inaugurazione vera e propria del Filmestival sarà invece giovedì 16 alle 20.30 al Giardino Botanico Andrè Heller di Gardone Riviera con il documentario tedesco “On the way to over the river” di Wolfram and Jorg Daniel Hissen, ritratto degli artisti Christo (alla ribalta delle cronache bresciane in questi giorni di attesa dell’apertura dell’installazione “The Floating Piers” sul lago d’Iseo) e Jeanne Claude.

Christo (nato nel 1935) e Jeanne-Claude (1935-2009) hanno creato insieme alcune delle opere visivamente più spettacolari del XX e del XXI secolo. Dai primi oggetti impacchettati ai progetti monumentali all’aperto, tra cui ricordiamo Valley Curtainin Colorado (1970-1972), Running Fence in California (1972-1976), Surrounded Islands a Miami (1980-1983), The Pont Neuf Wrapped a Parigi (1975-1985), The Umbrellas in Giappone e in California (1984-1991), Wrapped Reichstag a Berlino (1972-1995) e The Gates a Central Park, New York (1979-2005), gli artisti hanno superato i limiti tradizionali della pittura, della scultura e dell’architettura. Insieme hanno cambiato il concetto stesso di “arte pubblica” creando opere temporanee dalla durata volutamente effimera.

Jeanne-Claude è scomparsa nel novembre del 2009 ma Christo continua a lavorare alle sulle opere Over The River e The Mastaba. L’idea originaria da cui è scaturito l’ultimo progetto attualmente in fase di realizzazione, The Floating Piers, nacque nella mente di entrambi gli artisti nel 1970. Nel 2014, Christo decise che il Lago d’Iseo offriva l’ambientazione più suggestiva per il progetto che aprirà al pubblico dal 18 giugno al 3 luglio 2016. Scopo primario dell’artista è da sempre quello di creare opere d’arte spettacolari, gioiose e totalmente gratuite per i visitatori.

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In calendario complessivamente un totale di venti film su quattro giornate, nove luoghi per proiezioni, incontri ed eventi.

La manifestazione gardesana ritrova il concorso internazionale con cinque film a contendersi il premio. Le altre sezioni sono il “Focus Slovenia” in occasione dei 25 anni dell’indipendenza della nazione dell’ex Jugoslavia, l’ormai consueto “Garda Ciak”, gli “Eventi speciali” e le “Proiezioni supine”. Tra gli eventi anche l’omaggio a Luigi Comencini nel centenario della nascita e la passeggiata cinematografica “Salò e il Garda da film”.

Biglietti e accrediti:

Biglietto singola proiezione: 4 euro

Abbonamento intero FFG: 25 euro

Accrediti: 10 euro

Proiezioni supine: 5 euro

Il programma dettagliato e tutte le info su www.filmfestivaldelgarda.it ([email protected]; tel. 00393403913110)

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