Parità di genere nelle elezioni provinciali: il sì di Riva

RIVA DEL GARDA – Il Consiglio comunale di Riva ha approvato all’unanimità la mozione che sollecita modificazioni della legge elettorale provinciale in tema di parità di genere.

La delibera giunge nell’anno in cui l’Italia celebra il 70° anniversario del primo voto al quale parteciparono anche le donne, il referendum istituzionale del giugno 1946.

La mozione, proposta al Consiglio comunale dal sindaco Adalberto Mosaner e a firma della presidente della Commissione provinciale pari opportunità tra donna e uomo, Simonetta Fedrizzi, e della presidente del comitato Non Ultimi, Giulia Robol, riporta all’oggetto «Modifiche alla legge elettorale 5 marzo 2003, n. 2 per introdurre “azioni positive” volte a promuovere l’accesso delle donne, attualmente sottorappresentate, alle funzioni pubbliche e alle cariche elettive provinciali».

In materia sono stati presentati due disegni di legge: l’11 marzo 2014, n. 18/XV (proponenti i consiglieri Lucia Maestri, Violetta Plotegher, Chiara Avanzo, Manuela Bottamedi, Mattia Civico, Alessio Manica e Luca Zeni) e l’8 aprile 2014, n. 23/XV (proponente il consigliere Giacomo Bezzi). I disegni di legge, riassunti in un testo unificato («Modificazioni della legge elettorale provinciale 2003 in tema di parità di genere e promozione di condizioni di parità per l’accesso alle consultazioni elettorali fra uomo e donna»), sono stati assegnati alla prima Commissione permanente, il cui programma dei lavori prevede l’esame entro l’estate e la trattazione in Consiglio provinciale il 13, 14 e 15 settembre.

Il testo è finalizzato ad introdurre nelle norme per l’elezione del Consiglio provinciale l’obbligo di comporre le liste rispettando la parità fra i sessi, prevedendo anche l’elencazione dei candidati alternata tra candidati di genere diverso, nonché – e qui risiede la novità che dovrebbe impattare maggiormente sulla rappresentanza di genere – la riduzione del numero di preferenze da tre a due e l’obbligo per l’elettore che esprime più di una preferenza di indicare candidati di genere diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza se dello stesso genere della prima.

Viene previsto anche che dalla data di convocazione dei comizi elettorali la comunicazione politica radio-televisiva svolta in forma di tribune politiche, dibattiti, tavole rotonde, presentazione in contraddittorio di candidati e di programmi politici, interviste, e in ogni altra forma che consenta il confronto tra le posizioni politiche e i candidati in competizione, garantisca il rispetto della partecipazione attiva della presenza femminile nella misura minima del 50 per cento, pena l’applicazione di sanzioni.

«Nella consapevolezza che il solo mutamento di una norma non basti a realizzare in modo immediato un cambiamento radicale e che sia necessario un impegno maggiore nei partiti, nelle associazioni e nei movimenti per valorizzare profili competenti e darvi l’effettivo sostegno in modo da renderli autorevoli e riconoscibili a livello pubblico – si legge nel testo della mozione approvata dal Consiglio comunale di Riva del Garda – si ritiene comunque indispensabile “forzare” con queste innovazioni normative un percorso che porti ad una presenza negli organi elettivi di uomini e donne in misura paritaria, o quantomeno più vicina alla proporzione tra donne e uomini presente nella società che gli organi elettivi devono rappresentare».

I commenti sono chiusi.