Un “cerotto” d’acciaio per mettere in sicurezza la condotta

GARDONE RIVIERA – La condotta fognaria urtata dalla chiatta affondata è in sicurezza. Tecnici subacquei hanno applicato al tubo un rinforzo in acciaio inox. 

Le operazioni si messa in sicurezza della tubatura che trasporta in pressione 90 litri di reflui fognari al secondo si sono concluse ieri, ad opera degli operatori subacquei della Carmar Sub di Ancona, supportati dalla VRM di Angelo e Daniel Modina.

I sub hanno applicato alla porzione di tubo sollecitata dal peso del relitto che le era finito contro un “cerotto metallico” che dovrebbe scongiurare ogni rischio, un rinforzo in acciaio inox progettato su misura dai tecnici di Acque Bresciane.

La squadra della Carmar sub di Ancona e, a destra, Angelo Modina della VRM di Maderno.

 

Si chiude così una vicenda che ha fatto temere il disastro ambientale sul Garda. Tutto era iniziato il 26 novembre scorso, quando alcuni subacquei sportivi notarono durante un’immersione nelle acque antistanti il porticciolo del Casinò il relitto di una chiatta carica di materiale edile, finito contro un tubo delle fogne in polietilene ad alta densità che trasporta ogni giorno circa 4mila mc di reflui.

Un sub si appresta ad immergersi nelle acque del Casinò. Sullo sfondo la Torre San Marco.

 

Nell’impatto si ruppero gli ancoraggi che fissavano il tubo al fondale, ma la condotta, realizzata da Garda Uno negli anni Ottanta in materiale elastico, riuscì ad assorbire l’urto, inarcandosi ma restando sostanzialmente integra.

Dopo diversi tentativi falliti il relitto era stato rimosso nei giorni scorsi (leggi qui la notizia), così Acque Bresciane, l’ente gestore del ciclo idrico subentrato a Garda Uno, è potuta intervenire sulla tubatura, applicando in via precauzionale alla porzione di tubo sollecitata dal peso del relitto un “cerotto metallico”.

La preparazione prima dell’immersione.

 

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