Ma quale rave party? Una normalissima festa!

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TREMOSINE – «Ma quale rave party? Semplicemente una normalissima festa tra ragazzi e ragazze del paese, come molte altre se ne erano organizzate negli anni passati».

Sui social network infuria la polemica per il clamore suscitato dall’intervento dei carabinieri nella notte di mercoledì scorso in Val di Bondo, a Tremosine, dove era in corso una «festa non autorizzata» che ha richiamato un’ottantina di ragazzi, quasi tutti del paese. In molti sono rimasti stupiti nel vedere tanto dispiegamento di forze dell’ordine (una ventina di carabinieri della Compagnia di Salò, con l’ausilio di quattro unità cinofile dei Nuclei di Orio al Serio e Casatenovo) per quella che, scrive un utente della rete sul gruppo Facebook «Amici di Tremosine sul Garda», era semplicemente «una festa estiva, sana e assolutamente normale».

Aggiunge qualcun altro: «Una normalissima festa in Val di Bondo, come ne abbiamo fatte tutti e se ne faranno sempre. Musica, birra e tanto divertimento. Nessun spacciatore pericoloso o serial killer. Chi ha organizzato la retata? E perché? Per muovere così tanti carabinieri da Salò, Lecco e Bergamo doveva esserci qualche motivo serio, quale?». E ancora: «Alla festa c’erano 82 giovani, ragazzi e ragazze, e i carabinieri non hanno trovato sostanze stupefacenti. Mi sembrava una notizia positiva».

Invece, secondo la rete, è stato sollevato un polverone mediatico, esagerato ed evitabile, su una vicenda di poco conto. Si legge inoltre in rete: «Sono queste le cose per cui mobilitare così tanti carabinieri con giubbotto antiproiettile, manganelli e altri equipaggiamenti?». Aggiunge un altro: «Si contesta il fatto che si facessero pagare 15 euro per l’ingresso alla festa? Mi pare assolutamente normale: qualcuno ha fatto la spesa per tutti e poi ha chiesto ai partecipanti di mettere la loro parte». A Tremosine, insomma, c’è amarezza per l’immagine che è passata del paese e dei suoi ragazzi.

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