Salò: idea Casa della salute

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SALÒ – Cipani vara il progetto «Casa della salute». Tecnicamente si chiama «Presidio ospedaliero territoriale» ed è una struttura di prossimità prevista dal riassetto sanitario deciso dalla Regione Lombardia. L’Aministrazione Cipani intende realizzarla a Salò.

Dovrà rappresentare il terzo livello delle strutture sanitarie, dopo i maxiospedali posti al centro del nuovo sistema (10 in tutta la Regione), e gli ospedali satelliti. A questo punta il sindaco di Salò, Giampiero Cipani, per risolvere l’annosa questione del vecchio ospedale cittadino e per garantire al territorio quelle risposte in campo sanitario che in molti reclamano a Salò e dintorni.

“Si tratta – spiega il sindaco – di strutture simili alle “Case della salute” di Emilia Romagna e Toscana, in cui concentrare gli ambulatori e gli esami di base. La Regione ne ha previsto l’istituzione laddove esitano ospedali dismessi o pressoché dismessi, come il nostro”.

Non un nuovo ospedale (vecchio pallino di Cipani), dunque, ma qualcosa di molto simile: un luogo dove concentrare i servizi sociosanitari e in cui curare i cronici e i malati subacuti che hanno bisogno di essere monitorati spesso, ma che non devono essere per forza ricoverati in corsia. Una struttura, dunque, che non si sostituisce agli ospedali ad alta tecnologia, ma che ne integra i servizi specializzandosi sul piano assistenziale. Cipani, in carica da due mesi, ha già sottoposto il progetto all’Azienda ospedaliera di Desenzano, proprietaria dell’ospedale salodiano, all’Asl e all’assessorato regionale alla Sanità.

L’idea, sempre che non  si decida di realizzare la Casa della salute in una porzione dell’ospedale, è quella di vendere il vecchio nosocomio (30mila metri cubi in straordinaria posizione a lago) per finanziare la costruzione del Presidio ospedaliero territoriale, una struttura da 4.500 metri cubi, a ridosso della Casa di riposo di Salò, «laddove – dice Cipani – si era pensato di realizzare i mini alloggi protetti». Il Pgt, per il quale è in programma una revisione, dovrà prevedere questa opportunità. Quanto alla futura destinazione del vecchio nosocomio, il sindaco parla chiaro: «Nell’ipotesi di alienazione dell’attuale ospedale, non concederemo una destinazione residenziale, ma turistico-ricettiva». La definizione dell’ambizioso progetto sarà affidata ad un gruppo di lavoro composto da tre tecnici, tra cui il presidente della casa di riposo salodiana.

I servizi che la Casa della salute dovrà ospitare sono numerosi: punto unico di accesso e valutazione del bisogno; centro di coordinamento mezzi (parco ambulanze ed eliporto); primo intervento diagnostico-sanitario e collegamento con la rete di emergenza (le urgenze che necessitano di trattamenti ad alta tecnologia verranno ovviamente dirottate verso gli ospedali competenti); centro unico di prenotazione; punto prelievi e coordinamento prelievi domiciliari; laboratorio analisi; ambulatori infermieristici, di medicina di base e pediatrici; consulenza sanitaria e centro coordinamento assistenza domiciliare; guardia medica diurna e notturna; poliambulatori specialistici; studio assistente sociale e psicologo; diagnostica radiografica; Sert; centro residenziale psichiatrico; consultorio familiare.

Una risposta articolata, insomma, alla domanda di sanità che giunge dal territorio di Salò e dintorni. Sarà la volta buona?

 

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