Palme del lago sotto attacco

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LAGO DI GARDA – Individuata a Toscolano la Paysandisia Archon, lepidottero soprannominato «farfalla assassina». Attacca le palme e minaccia il paesaggio mediterraneo.

La vegetazione del Garda è sotto scacco. Tarli, coleotteri, mosche e altri insetti infestanti stanno sferrando attacchi contro il patrimonio verde benacense, minacciando il paesaggio mediterraneo tipico del lago. L’ultimo allarme riguarda un lepidottero, il Paysandisia Archon, soprannominato «farfalla assassina».

A lanciarlo è il Comune di Toscolano Maderno, che ha chiesto l’intervento del Servizio fitosanitario regionale e dell’Ersaf, «al fine si stabilire un protocollo di intervento per debellare l’infestazione in essere da parte del lepidottero patogeno presente su molte palme del territorio comunale, sia di proprietà pubblica che privata».

Il Paysandisia, il cui nome comune è Piramide della Palma, è originario del Sud America ed ha già mietuto danni lungo la riviera ligure, che presenta condizioni climatiche simili a quelle gardesane.

«Recentemente – si legge nella lettera che il Comune di Toscolano ha inviato a Regione ed Ersaf – abbiamo riscontrato sul nostro territorio che, molto spesso, la pianta ospite non rivela chiari sintomi dell’attacco da parte della larva, ma evidenzia uno stato generale di sofferenza, con foglie ingiallite e secche, spesso ritorte o comunque deformate rispetto alla norma».

Per queste ragioni si chiede un «sopralluogo urgente per valutare lo stato dei luoghi e le procedure da attuare» per salvare le palme gardesane, piante non autoctone, importate dai paesaggisti di fine Ottocento, ma ormai diventate un elemento caratteristico e distintivo del pregiato paesaggio rivierasco gardesano.

Sul lago si segue con attenzione anche l’avanzata del temibile Punteruolo Rosso (Rhynchophorus ferrugineus), insidiosissimo coleottero che divora letteralmente le palme, causandone la morte. Viene dall’Asia Sud Orientale e negli anni scorsi ha raggiunto il Medio Oriente, trasmigrando negli anni Novanta fino ad approdare in Spagna e nel centro-sud Italia. La sua avanzata è rapida e minacciosa, ma dalle nostre parti fortunatamente non si è ancora visto.

In compenso il Garda non si è fatto mancare il cinipide del castagno (Dryocosmus kuriphilus), parassita che ha attaccato le aree castanicole dell’entroterra decimando i raccolti. Non manca neppure la mosca olearia (Bactrocera oleae) e, nel 2014, ha fatto la sua comparsa sul Garda, dopo decenni, anche un’altra malattia temuta dagli olivicoltori, la «lebbra dell’ulivo», provocata dal fungo Colletotrichum gloeosporioides, che ha ridotto ai minimi storici la produzione del pregiato extravergine gardesano. Abbiamo pure il tarlo asiatico (Anoplophora Chinensis), coleottero dannoso per le latifoglie ornamentali.

Per non dire della processionaria, anch’essa in forte crescita. Insomma, un attacco su più fronti, che reclama una strategia difensiva.

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