Flotte di droni acquatici per monitorare il Garda

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LAGO DI GARDA – Venerdì a Peschiera Ags presenta un progetto per l’applicazione di sistemi innovativi integrati per il monitoraggio e la gestione del bacino idrico.

Appuntamento venerdì 26 febbraio alle 10.30 presso la Caserma di artiglieria di Porta Verona (via Parco Catullo 4) a Peschiera del Garda, dove l’Azienda Gardesana Servizi (www.ags.vr.it) organizza «Lago di Garda: sito europeo di innovazione», mattinata di presentazione di un progetto Horizon 2020 predisposto dall’Università degli Studi di Verona e da Ags stessa.

Il programma

10.15 Registrazione

10.30 Interventi istituzionali: Alberto Tomei, presidente Azienda Gardesana Servizi; Nicola Sartor, Rettore dell’Università degli Studi di Verona; Federico Caner, assessore al Turismo della Regione Veneto; Lorenzo Fontana, europarlamentare; Massimo Giorgetti, vice presidente Consiglio Regionale.

10.55 Interventi tecnico-scienti­fici: Francesco Fatone, Dipartimento di Biotecnologie, Coordinatore Universitario Attività di Ingegneria Ambientale; Alessandro Farinelli, Dipartimento di Informatica, Coordinatore Universitario Attività di Intelligenza Arti­ ciale; Mario Carere, Istituto Superiore di Sanità; Simone Venturini, Technital.

11.20 Domande dalla platea

Il prof. Francesco Fatone ha recentemente spiegato, in un’intervista pubblicatra su «Il geometra veronese», mensile di informazione e aggiornamento professionale edito dalla Società Cooperativa Geometri Veronesi, in cosa consiste il progetto riguardante i droni acquatici per il monitoraggio real-time della qualità delle acque superficiali.

«Stiamo parlando – ha dichiarato Fatone – del lago di Garda, che stiamo proponendo come caso di studio e innovazione internazionale, nell’ambito di una proposta Horizon 2020 denominata “IntCatch”, che comprende 20 partners di 7 paesi europei. Al momento, il monitoraggio della qualità dei corpi d’acqua superficiali è un’operazione basata su tradizionali operazioni di campionamento/analisi discrete, che danno risposte che difficilmente possono essere utilizzate per analizzare i rischi o supportare le decisioni. La tecnologia robotica ha stentato ad affermarsi per la mancanza di soluzioni economicamente sostenibili. Oggi i droni acquatici per il monitoraggio delle acque possono costare decine di migliaia di euro. L’innovazione principale è il fatto di avere tanti droni di dimensioni limitate e di costo molto ridotto, in grado di eseguire operazioni di base, quali navigazione e localizzazione, in autonomia».

Questo è possibile grazie alla collaborazione tra Dipartimento di Biotecnologie e Dipartimento di Informatica dell’Università di Verona.

«La visione di lungo periodo – ha concluso Fatone – è quella di poter realizzare un sistema che permetta di acquisire, visualizzare e manipolare i dati relativi alle acque anche a personale non esperto, consentendo quindi alle comunità del territorio di avere conoscenza diretta e immediata del proprio “capitale naturale”, come ad esempio dobbiamo considerare il lago di Garda».

Venerdì, dopo la presentazione di Peschiera, ne sapremo di più.

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