Immagini dal Cinquecento. Salò e la Riviera nel secolo d’oro

SALO' - Al via la quinta edizione degli "Itinerari Storici Gardesani", convegni organizzati dal gruppo archivistico salodiano dell'ASAR su temi legati alla storia del territorio della Magnifica Patria.

Il ciclo di quest’anno è dedicato al Cinquecento, il secolo in cui Salò e la Riviera hanno vissuto la loro stagione più florida, dal punto di vista economico, demografico e culturale.

È il secolo in cui, nonostante le guerre dei primi decenni, è decollata a livello internazionale la manifattura del refe, la città di Salò si è sviluppata demograficamente ed estesa urbanisticamente, è stato costruito il lazzaretto e si è fatto il massimo sforzo per l’ornamento artistico del duomo; è anche il secolo in cui hanno preso slancio le confraternite e gli istituti religiosi dediti alle opere di carità destinate a soccorrere gli strati più poveri e indigenti della popolazione e, infine, è anche il secolo in cui è nata l’accademia culturale più prestigiosa, l’accademia degli Unanimi, sopravvissuta fino ai nostri giorni con il nome di Ateneo di Salò.

Si comincia giovedì 5 aprile con Barbara Maria Savy e Elena Svalduz, due illustri studiose dell’università di Padova che descriveranno l’impressione che Salò e la Riviera hanno suscitato in due visitatori d’eccezione, Marin Sanudo (1483) e Giovanni da San Foca (1536) (di quest’ultimo verrà presentato l’inedito diario di viaggio), venuti sul Garda al seguito di diverse autorità venete.

Il titolo della serata: “Salò e la Riviera nelle testimonianze dei viaggiatori: da Marin Sanudo a Giovanni da San Foco”.

Nella seconda serata, giovedì 12 aprile, il professor Giuseppe Piotti parlerà dello sviluppo demografico ed urbanistico della città di Salò, soffermandosi in particolare sulla costruzione delle diverse porte di cui la città era dotata e la cui costruzione contrassegna l’espansione dei nuovi quartieri: anche in questo caso emergeranno notizie inedite, ricavate da recenti studi del gruppo archivistico sui documenti salodiani. D’altra parte, il professor Enrico Valseriati, bresciano docente all’università di Padova, richiamerà il complesso rapporto che legava Salò e la Magnifica Patria da un lato a Venezia e dall’altro a Brescia, un capitolo importante per comprendere la storia del nostro territorio.

La Fossa e la torre dell’Orologio in una cartolina d’epoca.

 

Infine, nella terza serata, giovedì 19, due studiose del gruppo archivistico dell’ASAR parleranno della vita sociale e spirituale di Salò nel secolo XVI: la professoressa Liliana Aimo presenterà un quadro della vivacissima vita religiosa della nostra città nel Cinquecento, mentre la professoressa Claudia Dalboni si soffermerà sulla Compagnia di Carità, la confraternita dedita al soccorso dei poveri di cui esiste nel nostro archivio la più antica documentazione (prima metà del secolo XVI). Questa relazione permetterà di costruire un quadro realistico della società locale del tempo dal lato dei ceti popolari, sottolineando i bisogni emergenti e le misure, spesso sorprendentemente moderne, che la società salodiana ha ideato per rispondere ad essi.

 

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