Pasqua boom sul Garda, la stagione riparte alla grande

LAGO DI GARDA - Inizia col botto la stagione turistica 2019. La Pasqua "alta" è da tutto esaurito: +10% delle presenze rispetto al 2018. Solita nota dolente: il traffico su una viabilità non più adeguata.

La poderosa macchina turistica gardesana ha riacceso i motori. Per Pasqua, come da tradizione, tutti gli alberghi hanno riaperto i battenti per accogliere un movimento di visitatori che per numero di presenze – 25 milioni ogni anno, delle quali 8 sul Garda bresciano – fa del Benaco il terzo polo turistico d’Italia, dopo la riviera romagnola e i lidi veneti.

La stagione inizia alla grande. Marco Girardi, direttore del Consorzio Garda Lombardia,  è soddisfatto: “La Pasqua alta ci porta un 10% di presenze in più rispetto al 2017, quando la Pasqua cadde bassa e molti scelsero di trascorrere le ultime giornate sulle piste da sci. Già da venerdì, quando tutta Europa era ormai in vacanza, negli alberghi c’è il tutto esaurito”.

Il Garda,  che registra presenze che superano quelle di Sicilia e Sardegna messe assieme, continua a piacere e fino al prossimo autunno ospiterà viaggiatori provenienti da ogni angolo di mondo, una Babele che è il segno di un turismo che è ormai globale. Il 76% delle presenze è dovuto a stranieri.

Turisti sul Garda veronese.

 

“La parte del leone – continua Girardi – la fanno come sempre i tedeschi, bavaresi soprattutto, ma si vedono parecchi turisti provenienti da Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia. Si nota anche un aumento degli italiani, che da qualche anno fanno registrare numeri in costante crescita”.

Cosa piace del lago di Garda? Il turista straniero viene in Italia pensando di vivere un’esperienza. Ecco quello che oggi il Garda cerca di offrire: non semplici vacanze balneari, ma esperienze vere, coinvolgenti e personali. “E’ in crescita – dice Girardi – la domanda di soggiorni in spa e di pacchetti vacanza legati al benessere e alla cura del corpo. Va sempre alla grande anche il turismo outdoor, sull’onda del boom che stanno vivendo i settori trekking e bike. Così come continua a piacere la vacanza enogastronomica. È sempre maggiore la richiesta di visite in cantina o in frantoio, e la partecipazione ad eventi gastronomici. Ne servirebbero di più, soprattutto in primavere e in autunno, per destagionalizzare la proposta”.

Nota dolente resta il traffico. I gardesani lo sanno bene: fino all’autunno dovranno sopportare code, rallentamenti, ritardi, disagi, arrabbiature. Su questo la politica è latitante da decenni: nessuna idea, nessuna soluzione.

La Gardesana è quella di un secolo fa, ma il traffico è cento volte di più (si pensi che nel 1965 le presenze turistiche sul Garda erano 2 milioni, contro i 25 milioni attuali). Battelli e corse veloci via lago, nonostante i proclami sulla “metropolitana d’acqua”, non se ne vedono. Non resta che armarsi di buona pazienza e sopportare gli inevitabili disagi.

Code sulla Gardesana, all’altezza di Gardone Riviera.

 

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