Contrasto del bracconaggio e tutela del coregone-lavarello

LAGO DI GARDA - Ci scrive un lettore che ha alcune proposte in merito alla campagna di ripopolamento ittico: limitare le giornate di prelievo per la "spremitura" e intensificare i controlli contro il dilagante fenomeno del bracconaggio da riva e da barca nel periodo riproduttivo del coregone.

Ecco la lettera:

«Da diversi anni vengono autorizzati pescatori professionisti durante il periodo riproduttivo del coregone, in deroga ai divieti imposti dal Regolamento del Lago di Garda, al prelievo di pesce per procedere alla spremitura e alla consegna delle uova fecondate presso gli incubatoi regionali di Desenzano (Bs) e Bardolino (Vr) con il supporto della polizia provinciale Nucleo Ittico-Venatorio (ne abbiamo scritto qui, ndr).

Sarebbe indispensabile che le giornate della campagna di prelievo, che spesso si protraggono per effetto delle modifiche climatiche in atto, vengano procedute da pescate campione sotto sorveglianza delle guardie, per individuare il periodo più idoneo e limitate a quattro uscite (attualmente 8, decreto regionale n°17798 del 05/12/2019), moderando quindi il il prelievo eccessivo della specie, monitorando anche il pescato di ogni singolo pescatore autorizzato dalle amministrazioni regionali.

Limitando le giornate di prelievo, la polizia provinciale avrebbe più personale disponibile per esercitare sui siti di frega i controlli del dilagante fenomeno del bracconaggio da riva e da barca, che si riscontra tutti gli anni nel periodo riproduttivo del coregone l. e che contribuisce ad un significativo decremento della specie e che si contrappone agli sforzi e gli impegni che vengono fatti con i ripopolamenti dagli uffici regionali competenti e dalle associazioni pesca-sportive del lago di Garda».

Luciano Leali

 

 

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