Legambiente Veneto: “La Regione invoca lo sterminio del lupo”

VENETO - Legambiente Veneto: «Le elezioni regionali si avvicinano e i vaneggiamenti contro i lupi si intensificano. La Regione Veneto invoca lo sterminio del lupo ma è l’unica illustre assente dal progetto europeo Life Wolfalps 2».

Legambiente Veneto (www.legambienteveneto.it) interviene sulla questione della presenza del lupo.

«Ore di sedute di commissioni e di consiglio persi – scrive Legambiente Veneto – per assecondare i capricci di qualcuno: è un copione che si ripete da anni e, nonostante non abbia ottenuto nessun risultato nei fatti, viene rinnovato contando sull’esasperazione degli allevatori. Secondo Legambiente il progetto di legge statale n°54, l’ennesimo in materia di caccia, è uno spreco di tempo e di soldi pubblici da parte dei consiglieri regionali che serve solo ad attizzare odio e ed a confezionare fake news sul lupo.

Gli stessi relatori della proposta, con le loro dichiarazioni, rivelano la bufala: da un lato si predica lo sterminio del lupo ma dall’altro si sostiene come prioritaria la necessità di un’urgente monitoraggio e censimento del lupo. Ma cosa si è fatto in Veneto a tal proposito? La Regione per ignote ragioni ha rinunciato ad aderire al progetto Life Wolfalps 2, progetto che sta permettendo ai 19 partner di progetto e 100 supporter che costituiscono la squadra di lavoro del progetto, di controllare l’evoluzione delle popolazioni di lupo con i soldi della UE. Tutte le regioni Alpine a esclusione del Veneto sono coinvolte. Ecco perché oggi siamo privi di ogni strumento di conoscenza e pure delle risorse per acquisirle.

Solo dopo questa fase si potrebbe eventualmente parlare di contenimento, ma sembra un lavoro che per la regione sia meglio lasciar fare ad altri, salvo poi perdere tempo ed assecondare queste bizzarrie dall’amaro sapore di campagna elettorale anticipata. E in questo clima di irragionevolezza, ben si inserisce l’assessore Pan che dal 2016 non ha ancora rivelato i dati di efficacia delle opere di prevenzione, limitandosi agli entusiastici annunci di soldi stanziati, senza mai aver reso pubblico il bilancio e l’utilità effettiva di tali stanziamenti.

Nel frattempo ribadiamo che, come recita il “Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia” promosso a marzo 2019 dal Ministero all’ambiente e da Ispra: una corretta informazione, laica e non di parte, trasparente e basata su dati scientifici robusti, è l’unica possibilità per fornire gli strumenti adeguati ai diversi settori della società per formulare opinioni e posizioni correttamente giustificabili. Ci auguriamo – conclude Legambiente – che i consiglieri regionali vogliano cogliere questi indirizzi e impegnino meglio il loro tempo in aula per azioni più efficienti ed incisive».

Leggi qui per info sulla distribuzione del lupo sulle Alpi orientali.

Un esemplare di lupo (foto d’archivio).

 

 

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