Il segreto degli invincibili: il Grande Torino, un allenatore ebreo e la follia della Shoah

TOSCOLANO MADERNO - Sabato 25 a Toscolano Maderno e giovedì 30 a Gargnano va in scena «Il segreto degli invincibili», spettacolo che racconta la follia nazifascista attraverso la storia di un uomo, Ernő Erbstein, allenatore della squadra che ogni italiano ha nel cuore: il Grande Torino.

Il segreto degli Invincibili racconta uno dei periodi più bui della storia italiana ed europea, quello della follia nazifascista durante la Seconda Guerra Mondiale, attraverso la storia di un uomo, Ernő Erbstein, calciatore prima e allenatore poi, che con la sua straordinaria professionalità ha saputo creare il mito di una delle squadre di calcio che ogni italiano ha nel cuore: il Grande Torino.

Scampato all’olocausto, Erbstein morì nella tragedia di Superga. Fu il primo allenatore moderno. Visionario, tenace, innovatore.

Erbstein, ebreo ungherese, allenatore del Grande Torino.

 

«Il calcio – dicono gli autori dello spettacolo –  è quindi il pretesto per raccontare quegli anni tetri, così da restituire al pubblico un affresco dell’Italia stretta nella morsa del fascismo, nella quale, comunque, c’è stato chi ha avuto la forza e il coraggio di rimanere umano. Di resistere. Contestualmente, seguendo la parabola sportiva del Grande Torino, si assisterà anche all’entusiasmo, all’energia e alla voglia di riscatto e rinascita degli anni subito seguenti alla guerra, anni in cui i granata dominavano appunto il campionato di calcio mentre l’Italia a due ruote si divideva tra il tifo per Coppi e quello per Bartali, il tutto correlato da immagini d’archivio dai Cinegiornali, radiocronache e articoli di giornale dell’epoca.

In scena un attore che, con pennellate leggere, dipingerà il quadro di quell’Italia e ripercorrerà insieme a Erbstein la sua rocambolesca fuga dalle leggi fascistissime e il suo internamento in campo di lavoro. Un musicista polistrumentista accompagnerà invece gli spettatori nelle melodie degli anni ’20, ’30 e ’40, canzonette sotto la cui apparenza frivola spesso si nascondevano messaggi sovversivi, pericolosi per il Regime fascista.

  • Un progetto di Manuel Renga e Simone Dini Gandini
  • Drammaturgia: Simone Dini Gandini
  • Regia: Manuel Renga
  • Con Valerio Ameli e Andrea Faccioli
  • Produzione Fondazione Aida in collaborazione con CHRONOS3

 

Lo spettacolo racconta quegli anni tetri attraverso la storia del calcio, con filmati e telecronache d’epoca, attraverso la musica di quel periodo, restituendo un affresco di quell’Italia che nella morsa del fascismo ha comunque saputo rimanere umana, ha saputo resistere. Una piccola umanità, a cui sicuramente appartiene anche Erno Erbstein, protagonista di questo racconto, in cui noi tutti ci possiamo rispecchiare.

Lo spettacolo sarà messo in scena sabato 25 gennaio alle 20.45 nell’auditorium delle medie a Toscolano e giovedì 30 gennaio in sala Castellani a Gargnano. In entrambi i casi l’ingresso è gratuito.   

 

 

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