Anpi a Salò: il “discorso sulla razza” per ricordare l’origine della persecuzione

SALO' - Per il Giorno della Memoria l'Anpi Medio Garda ricorda il comizio di Mussolini a Trieste del 1938, definito il "discorso sulla Razza", richiamando l'attenzione sulle origini della persecuzione in Italia. E ovviamente torna a chiedere la revoca della cittadinanza onoraria al duce.

Riceviamo e pubblichiamo questo nota dell’Anpi Medio Garda sull’iniziativa programma per domani, lunedì 27, in occasione della Giornata della Memoria.

«Per il Giorno della Memoria 2020 ci è sembrato necessario porre l’attenzione sulle origini della persecuzione in Italia. La memoria non è fine a se stessa, deve far parte di un percorso di riflessione storica senza rischiare di ricondurre i singoli episodi del dramma a semplice enfasi emotiva, avulsa dai meccanismi che hanno generato le condizioni che poi le hanno permesse.

Vi è un riferimento storico di grande interesse in tal senso. Il discorso di Mussolini a Trieste del 1938, definito discorso sulla Razza, ove il Duce affronta il tema “razza” ed ebraismo. E’ l’anno delle leggi razziali che verranno firmate anche da Re.

In questo discorso si coglie la semplicità e banalità del filo logico che lega Razza – Impero – Repressione. Bastano pochi passaggi per intuire la strumentalità di questi discorsi e l’opportunismo, che ai vari livelli, ha poi reso possibile violare la vita di molti. Lo stesso opportunismo che spingerà il regime ad entrare in guerra.

Per rivivere questi passaggi retorici si è deciso di trovarsi all’aperto, vicino ad un edificio del potere civile e politico, il Municipio, come avvenne per quella adunata. Si rievocheranno i passaggi principali del discorso, pochi minuti, ma sufficienti per capire le qualità dell’oratore e cosa veniva dato in pasto alla folla per rendere “normale” ciò che avrebbe dovuto essere indicibile».

 

«Si è deciso di farlo a Salò – continuano Antonio Bontempi dell’Anpi Medio Garda e Paolo Canipari del Circolo Arci Vittorio Zambarda – perché forse è utile ricordare le responsabilità di chi si vuole ancora cittadino onorario, nei giorni in cui si aprono sedi dedicate ad un fascista-repubblichino (il riferimento è alla recente apertura della sede di Fratelli d’Italia intitolata ad Almirante, leggi qui) che non solo non si è mai pentito dei trascorsi e delle gravi responsabilità del regime, ma anzi ha continuato a coltivarle nel dopoguerra, ove infine cittadini non si vergognano ad insultare pubblicamente il referente del gruppo consigliare che di recente e legittimamente ha riproposto il tema della cittadinanza a Mussolini dopo che l’Amministrazione, in altra occasione, si era rifiutata di esprimersi (curiosamente anche il Duce, nel discorso che verrà ricordato, insulta chi lo criticava tra le risa della folla).

Lunedì sera sarà un momento di composto ascolto e di breve commento. Ci si trova nei pressi del Municipio dalle 20,40. La rievocazione sarà alle 21 precise, pochi minuti e poi ci sarà il tempo per ascoltare, dopo le parole del Duce, il silenzio della notte per ricordare le migliaia di vittime che quelle logiche hanno generato e che ancora oggi producono in tutto il mondo. Il razzismo nazionalista, etnico, religioso e di censo è alla base oggi di grandi drammi.

L’olocausto, in questa giornata, per ampiezza, violenza ed assurdità li rappresenta tutti. Se la storia non ci ha insegnato nulla – conclude l’Anpi – vorrà dire qualcosa».

 

 

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