Facciamo luce sull’endometriosi, coloriamoci di giallo

LAGO DI GARDA - Anche sul Garda ci si mobilita in occasione del mese della consapevolezza dell’endometriosi. Un appello ai Comuni (hanno già aderito Desenzano e San Felice) per sostenere la Worldwide Endomarch.

L’endometriosi è una malattia cronica altamente invalidante. Pur essendo ampiamente diffusa tra le donne in età fertile (si stima che una donna su dieci ne sia affetta) non è altrettanto nota. L’informazione e la conoscenza di questa patologia sono necessarie soprattutto in termini di prevenzione. Ad oggi non esiste una cura per tale malattia e l’unico strumento per arginare i danni dalla stessa provocati è la prevenzione, tramite l’informazione.

In occasione del mese della consapevolezza dell’endometriosi, che ricorre a marzo, diverse iniziative vengono poste in essere in Italia con l’obiettivo di garantire una sempre più diffusa conoscenza di tale patologia. Inoltre, durante lo stesso mese, in 55 capitali del mondo, viene organizzata la Worldwide Endomarch. L’edizione italiana è in programma per sabato 28 marzo 2020 a Roma.

Anche quest’anno, in occasione della marcia mondiale a Roma, verranno organizzati diversi eventi, tra i quali, oltre alla marcia, una Tavola Rotonda, dalle 14.00 alle 18.00, presso l’ASL 1 di Roma con medici, pazienti ed associazioni.

Alla nostra Regione, la prima che nel giugno 2018 ha approvato il decreto 8735 sulla presa in carico della persona affetta da Endometriosi, chiediamo un segno in Giallo (leggi qui: https://www.aendoassociazione.com/images/aendo/legislazione/Decreto_8735_DDG2018_8735_ENDOMETRIOSI.pdf).

 

Nelle città italiane, nel mese di marzo, i Comuni aderenti si impegnano ad illuminare di giallo (colore simbolo dell’Endometriosi) un monumento o una statua sita nel comune stesso.

Anche sul Garda c’è chi si è attivato, scrivendo ai sindaci una mail per chiedere l’adesione all’iniziativa in concomitanza con la data della marcia che si terrà a Roma il 28 marzo 2020.

Tale gesto rappresenterebbe un tassello importante nella battaglia per la conoscenza e contro l’indifferenza che tutte le donne affette da endometriosi sono costrette a combattere ogni giorno.

La marcia, che è un evento mondiale che si svolge da ben 7 anni in oltre 54 capitali mondiali (dagli Usa all’America Latina, per passare poi in Africa, nel Medio-Oriente e nelle Indie), rappresenta un modo per sensibilizzare le persone e diffondere sempre di più materiale informativo in merito alla patologia, per far si che possa essere diagnosticata tempestivamente.

Solo in Italia si stima che siano 3 milioni le donne affette da questa patologia (1 su dieci).

Una patologia infiammatoria, cronica e altamente invalidante, spesso recidiva. Si stima che la giusta diagnosi avvenga dopo ben  anni dalla comparsa della patologia.

L’endometrio, che è il tessuto che riveste la parete interna uterina, “impazzisce” e si diffonde anche al di fuori dall’utero attaccando gli organi circostanti: vescica, intestino, tessuto pelvico, ecc. formando aderenze. Questo procura dolori fortissimi durante la fase del ciclo, ma non solo. Alle volte, però, può essere perfino asintomatica.

Le ragazze che fanno parte di questa grande famiglia si dedicano costantemente alla sensibilizzazione dell’argomento.

Tra le città che hanno già dato il loro appoggio, ad oggi, ci sono: Bologna, Venezia, l’Aquila, Vercelli, Potenza, Reggio Calabria, Padova, Desenzano, San Felice del Benaco e altri 150 comuni di provincia.

 

 

I commenti sono chiusi.