Una città in uniforme

RIVA DEL GARDA - Domenica 18 ottobre il forte Garda chiude la stagione di eventi con la presentazione del libro «Una città in uniforme» di Dario Colombo (Centro Studi Judicaria, 2020, 200 pagine).

Riva del Garda tra Ottocento e Novecento con l’insanabile conflitto tra sviluppo turistico e nascita della città-fortezza costituisce l’inedito tema d’indagine del nuovo volume di Dario Colombo, con prefazione di Nicola Fontana, edito dal Centro Studi Judicaria e frutto della collaborazione con l’associazione Riccardo Pinter.

Il libro sarà presentato in occasione della chiusura stagionale di forte Garda con una iniziativa del Museo Alto Garda che prevede il ritrovo al porto San Nicolò alle 14.30 e quindi la salita lungo il Sentiero della Pace in dialogo con l’autore e lo storico del museo, per infine raggiungere e visitare forte Garda, il forte corazzato realizzato tra il 1904 e il 1907, che rimarrà poi chiuso fino alla primavera del 2021. Un edificio la cui posizione altamente strategica sopra il lago ne determinava un tempo la funzione sia difensiva sia offensiva; oggi percorrerne i corridoi interni, con scalinate e punti di osservazione sulla parete del monte Brione, regala un punto di vista panoramico di grandissima suggestione sul lago di Garda.

forte Garda Riva
Il forte Garda, sul monte Brione, restaurato in occasione del centenario della Grande Guerra.

 

Si consiglia di indossare un abbigliamento adeguato con scarpe da ginnastica o da trekking. In caso di pioggia l’iniziativa si terrà al Mag, nella sede del Museo di Riva del Garda in Rocca, sempre con inizio alle 14.30.

L’iniziativa avverrà nel rispetto delle disposizioni per il contenimento del contagio di covid-19. Per questa ragione i posti sono limitati e si consiglia la prenotazione al numero 0464 573869 (raggiungibile tutti i giorni dalle 9 alle 18) o via email all’indirizzo [email protected].

Giornalista milanese di origini ledrensi già autore di numerosi volumi sulla storia del primo conflitto mondiale, Dario Colombo ha analizzato per la prima volta l’impossibile coesistenza tra l’anima imprenditoriale della città votata allo sviluppo turistico e quella che gli alti comandi austriaci avevano invece trasformato in una vera e propria piazzaforte con dieci forti, altrettante caserme, migliaia di uomini di ogni specialità presenti in città.

Attingendo a fonti spesso inedite di numerosi archivi in Italia e all’estero, l’autore presenta per la prima volta tra le altre cose un quadro dettagliato delle caserme che costellavano il territorio urbano, la vita che vi si svolgeva, il difficile rapporto con le amministrazioni comunali.

Di grande interesse anche il resoconto tratto dalla stampa dell’epoca degli incidenti tra la popolazione ed il contingente militare che costellavano quotidianamente la cronaca di quegli anni. Il volume si avvale infine di un notevole apparato iconografico, in gran parte inedito, che aiuta a comprendere al meglio la Riva del Garda che si apprestava a passare dalla Belle Epoque alla tragedia della guerra.

 

 

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