L’alto Garda piange don Palmiro Crotti

TOSCOLANO MADERNO - Sabato 23 gennaio è scomparso don Palmiro Crotti, classe 1933, ordinato nel 1959, fino al 2016 presbitero collaboratore di Maderno, Monte Maderno, Toscolano, Gaino e Cecina di Toscolano.

Nel corso del suo ministero sacerdotale don Palmiro Crotti ha svolto i seguenti servizi pastorali:

curato a Vobarno (1959-1972); vic. curato festivo al Divin Redentore, città (1972-1976); direttore spirituale del Seminario (1971-1978); curato festivo a S. Antonio di Padova, città (1976-1978); parroco delle Sante B. Capitanio e V. Gerosa, città (1978-2003); parroco di Armo, Bollone, Magasa, Moerna, Turano (2003-2008); presbitero collaboratore di Maderno, Monte Maderno, Toscolano, Gaino e Cecina di Toscolano (2008-2016).

Martedì 26 gennaio alle 18 nella chiesa parrocchiale di San Paolo (BS) la veglia funebre. Il funerale, presieduto dal Vescovo, è mercoledì 27 gennaio alle 10 presso la chiesa parrocchiale di San Paolo. Don Palmiro sarà sepolto nel cimitero di San Paolo.

Nel 2009, in occasione del 50esimo anniversario dell’ordinazione sacerdotale, don Palmiro scrisse: «Era sabato 20 giugno 1959 quando noi 23 diaconi fummo ordinati sacerdoti dal vescovo Mons. Giacinto Tredici… Devo ringraziare in eterno il Signore per avermi chiamato a servire comunità-realtà parrocchiali meravigliose: la comunità di Vobarno, la comunità del Seminario, la comunità delle Sante Capitanio e Gerosa, la comunità della Valvestino e attualmente, da povero pensionato, l’unità pastorale di Toscolano Maderno. Io lo direi a voce alta che la mia vita sacerdotale è molto bella, al Signore ma anche alle comunità che mi hanno sempre accolto, aiutato e stimato, anche troppo. Il Signore mi caricava di doni, le comunità mi hanno sempre richiamato la presenza dei poveri: i lontani nella fede, quelli economicamente poveri, i disagiati, quelli spesso e volentieri dimenticati e emarginati. Colgo questa occasione per ringraziare ancora il Signore per quanto mi ha donato in questi cinquant’anni e ringraziare le comunità e le singole persone che mi hanno amato. Ho dato molto poco, ma ricevuto sempre tanto. Un ringraziamento speciale lo esprimo ai miei famigliari che mi hanno sempre servito, amato ed accompagnato.

N.B. Non era mia intenzione scrivere una predica, ma accettate anche questa».

 

 

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