RistoLombardia contesta la chiusura senza preavviso

LOMBARDIA - RistoLombardia esprime, a poche ore dall’entrata in vigore dell’ultima ordinanza lombarda, il pieno dissenso per le ormai consuete modalità temporali di applicazione. Chiedono precisi e tempestivi provvedimenti per un settore di vitale importanza nell’economia, ormai allo stremo.

RistoLombardia, associazione che negli intenti raccoglierà sotto unico nome le principali associazioni della ristorazione, nel mantenimento della loro piena autonomia e identità, esprime a poche ore dall’entrata in vigore dell’ultima ordinanza lombarda, il pieno dissenso per le ormai consuete modalità temporali di applicazione, chiedendo al contempo una serie di precisi e tempestivi provvedimenti per un settore di vitale importanza nell’economia regionale e nazionale ormai allo stremo.

RistoLombardia, nascente associazione che rappresenterà le principali realtà bresciane, e nel proseguo quelle di altre provincie lombarde, con l’intento di esprimere in modo compiuto il concetto di rete per realtà omogenee, di dare unica voce agli appartenenti del settore della ristorazione, esprime in modo netto il proprio dissenso per le modalità e in particolari i tempi, con cui si è resa efficace l’ordinanza firmata nel tardo pomeriggio del  23.02.2021 e che vede soggetto l’intera provincia bresciana nonché altri comuni della regione.

«Tali tempi – dice in una nota RistoLombardia -, ancora oggi alcune fonti citano le 18 di martedì come inizio degli effetti e altre stamane, sono all’insegna dell’assoluto sprezzo per le esigenze di un settore dalle particolari caratteristiche ed esigenze, nonché collegato a una filiera ampia, complessa e strettamente legata al canale HoReCa e alle sue ramificazioni. Ricordiamo come in occasione dell’altrettanto discussa chiusura dei comprensori sciistici, che ha colpito in modo drammatico le nostre valli, era stato dichiarato che provvedimenti con preavvisi di questa fatta sarebbero stati in futuro per quanto possibile evitati».

Alla luce dell’ennesima ferita inferta al concetto di coerenza, RistoLombardia chiede:

  • Un approccio strutturale alla situazione presente, di cui certo non disconosce gravità e serietà, in sostituzione di provvedimenti che appaiono sequenze di atti presi in emergenza, non concertati, non riferibili a un piano di ben altro respiro come auspicabile.
  • Una «tavola di concertazione e confronto permanente» che veda tra le presenze le Associazioni di categoria direttamente e univocamente riferite al settore della ristorazione
  • L’utilizzo in tempi certi e dichiarati delle risorse messe in campo dal Ristori 5.
  • Di prendere atto come la giusta e più volte invocata decisione, in un paese dalla precisa vocazione come il nostro, d’istituire nuovamente un Ministero del Turismo, trovi corrispondente pianificazione di tutte le attività ad essa collegate e conseguenti.
  • Che vengano individuate chiare, corrette modalità in grado di far convivere, mediare e assicurare l’incontestabile diritto alla vita e alla salute delle persone rispetto alla pandemia in atto, con l’altrettanto incontestabile diritto al lavoro, al mantenimento proprio, dei propri collaboratori, delle loro famiglie, della società intera, riferito a un settore in grado di muovere una percentuale a doppia cifra del PIL nazionale.
  • Che alla luce dei più recenti riscontri all’attività vaccinale in atto in tutto il mondo, le zone interessate dal provvedimento oggetto del comunicato e da un effettivo, preoccupante, incremento dei casi e della loro gravità, siano concretamente coperte da una campagna di accelerazione dell’attività stessa affinché vengano quanto più possibile garantiti i diritti esposti al precedente punto.

 

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