“Non sentiamoci invincibili”. La testimonianza di un malato di Covid

Un lettore, guarito, racconta il suo calvario. Il ricovero in rianimazione, le terapie (è stato intubato e tracheostomizzato), la lenta ripresa. «Quando sarà il mio turno - scrive - sicuramente mi vaccinerò».

«14 Marzo 2020. Giusto un anno fa a seguito di dolori addominali e con febbre in continuo aumento mi sono recato al Pronto Soccorso di Desenzano. Dopo breve attesa sono stato visitato da una dottoressa e sottoposto a esami di routine. Diagnosticata una polmonite e fatto il tampone, venivo trattenuto in osservazione in attesa dell’esito.

La doccia gelata arriva qualche giorno dopo, quando, risultato positivo al Covid 19, venivo ricoverato nel Reparto Covid che nel frattempo era stato allestito. Nel giro di poco la situazione si aggrava tanto da dover essere ricoverato in Rianimazione.

Intubato e poi tracheomizzato, nonostante il prodigarsi di tutto il personale medico/infermieristico, non miglioravo, tanto da essere sedato e, telefonicamente a mia moglie veniva prospettato il peggio.

Per mia fortuna, dopo pochi giorni i parametri vitali riprendono a salire e, seppur lentamente, riesco a riprendermi.

Durante la mia degenza durata circa un mese, ho potuto rendermi conto dei sacrifici e della fatica che tutti gli operatori del Reparto mettevano in campo per sostenere al meglio, anche moralmente, gli ammalati Covid, mettendo a rischio anche la loro incolumità. Sicuramente la loro professionalità nel curarmi, i loro quotidiani incoraggiamenti, la loro costante presenza mi hanno aiutato a non mollare e lottare.

Non posso certo ricordare i loro volti perché le mascherine non lo permettevano ma i loro occhi e la loro voce rimarranno indelebili in me soprattutto nel mio cuore.

Risultato negativo al tampone, venivo trasferito al Don Gnocchi di Rovato per la riabilitazione motoria; infatti la lunga inattività aveva intaccato la mobilità degli arti inferiori e superiori. Anche in questa struttura sono rimasto un mese con notevoli progressi, anche se per il quasi totale recupero ho dovuto attendere quasi un anno.

Oltre a ringraziare nuovamente il personale medico e paramedico della Rianimazione di Desenzano e quello della Don Gnocchi di Rovato, desidero che l’opinione pubblica sappia come funziona il Servizio Sanitario Regione Lombardia, per pazienti post Covid.

Nel mio caso, a distanza di alcuni mesi, sono stato contattato e preso in carico sia dal pneumologo di Desenzano sia da quello di Rovato. Sono stato sottoposto a spirometrie, ecografie, tac, risonanza magnetica, visita neurologica e fisiatrica , senza alcun tipo di ticket.

Con grande sollievo posso dire di avercela fatta.

Sicuramente i medici hanno avuto un ruolo fondamentale e non smetterò mai di ringraziarli ,ma sono altrettanto certo che senza il supporto fondamentale di mia moglie, le preghiere assidue dei miei parenti e la vicinanza apprezzata degli amici, difficilmente avrei superato questo brutto periodo della mia vita.

Infine una semplice mia considerazione: non sentiamoci invincibili, seguiamo i consigli che ormai tutti conosciamo, non aspettiamo che questi ci vengano imposti dall’alto, non mettiamo a rischio la nostra vita e quella degli altri!

Io sicuramente mi vaccinerò quando sarà il mio turno».

Paolo Sala

 

 

 

 

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