Salò, ok della Regione alla nuova struttura territoriale socio-sanitaria
SALO' - Regione Lombardia ha approvato il Protocollo per la realizzazione a Salò della Casa della Comunità e della Centrale Operativa Territoriale. Il sindaco Cipani: «Risultato epocale». Ecco delibera e Protocollo d'Intesa.
È un traguardo che il sindaco Giampiero Cipani inseguiva da decenni, prima cercando il recupero del vecchio ospedale, poi invocando per Salò un Presidio socio sanitario territoriale (PreSST).
Salò avrà la Casa della Comunità e la Centrale Operativa Territoriale, strutture previste del nuovo modello sanitario regionale derivanti da quanto contemplato dal Recovery Plan, il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
L’ufficialità di un’operazione che in questi mesi ha impegnato Cipani e la sua Amministrazione è arrivata lunedì 27 settembre, con l’approvazione, da parte della Giunta regionale, dello schema del «Protocollo d’intesa tra Regione, Ats Brescia, Asst del Garda e Comune di Salò finalizzato alla realizzazione della struttura territoriale socio-sanitaria di Salò».
Il protocollo sarà sottoscritto da:
- Vice Presidente di Regione Lombardia, Letizia Moratti
- Direttore Generale ATS Brescia, Claudio Vito Sileo
- Direttore Generale ASST del Garda, Mario Nicola Francesco Alparone
- Sindaco Comune di Salò, Gianpiero Cipani
Scarica qui la delibera della Giunta regionale e il Protocollo d’intesa.
Cipani: «Traguardo epocale»
Il sindaco Giampiero Cipani: «È un traguardo epocale. Da tanti anni speravo di poter annunciare alle comunità gardesana, valtenesina e valsabbina il rilancio della sanità territoriale. È stato un percorso lungo, ma ora cogliamo l’obiettivo: Salò è scelta per un progetto regionale pilota che porterà a consolidare la presenza di servizi socio-sanitari e porrà le basi per una reale presa in carico del paziente, evitando la frammentazione e i vuoti di assistenza».
Ora il Protocollo d’intesa approvato dalla Regione sarà ratificato dal Consiglio comunale salodiano il 7 ottobre.
La Casa della Comunità e la Centrale Operativa Territoriale sorgeranno a Cunettone, nell’area prospiciente la SP 572, di fronte alla cascina Valene, in un terreno comunale di 8.245 mq. Il Comune si impegna a metterlo a disposizione per 50 anni, rinnovabili di altri 50.
La costruzione della struttura socio sanitaria sarà finanziata da Regione Lombardia. Il Protocollo non parla di cifre, ma certo è un’operazione da oltre 10 milioni di euro.
L’ASST del Garda si impegna «a ultimare la nuova sede dei servizi socio sanitari, a cominciare dalla Casa della Comunità e dalla COT, entro 48 mesi dalla immissione in possesso del terreno nella conformità dello strumento urbanistico idonea alla realizzazione della struttura socio-sanitaria»
Casa della Comunità: quali servizi?
«Per assicurare un adeguato livello nell’erogazione delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie – si legge nel protocollo -, superando alcune frammentazioni esistenti e realizzando, nel concreto, la Casa della Comunità e la COT, saranno trasferiti presso la nuova sede i seguenti servizi:
- ServizioNPIA
- Consultorio familiare
- NOA e SERT
- CPS
- Punto prelievi
- Attività vaccinale
- Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI)
- Infermieri di famiglia
- Sportello scelta e revoca
- Sportello diabetica
- Ufficio protesica
- Equipe tutela minori ed équipe operativa handicap
- Commissione invalidi e commissioni patenti
- Direzione sede distrettuale
- I servizi che ora sono di ATS e che potranno affluire ad ASST del Garda per effetto della prossima Riforma del SSR.
Quale futuro per il vecchio ospedale?
E il vecchio ospedale? Dopo più di 6 secoli (fu fondato nel 1395) non avrà più una funzione socio sanitaria. Diventerà un albergo. Il Protocollo d’intesa impegna infatti il Comune a «farsi promotore avanti il Consiglio comunale della proposta di Asst del Garda volta a modificare la destinazione urbanistica dell’ex Ospedale in “turistico-ricettivo”». Il Comune dovrà inoltre «adottare le più opportune misure di semplificazione di ordine tecnico amministrativo e procedurale – si legge ancora nel Procollo – per favorire l’attuazione complessiva dell’operazione», sia per quanto concerne l’ex ospedale che la nuova sede dei servizi socio sanitari. Questo nuovo futuro immaginato per il vecchio ospedale susciterà qualche contrarietà. D’altra parte, i numerosi tentativi compiuti negli ultimi decenni per recuperarlo come struttura ricettiva si sono scontrati con ostacoli strutturali e logistici insormontabili.
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