Covid, le Regioni chiedono al Governo di cambiare approccio

ROMA - I governatori delle Regioni chiedono al Governo un cambio di rotta sulla gestione dell'emergenza Covid: «Concentrarsi solo sui positivi sintomatici ed evitiamo l'isolamento a chi non lo è».

Le regioni chiedono di semplificare il tracciamento dei positivi che a causa dei numeri elevatissimi è ormai diventata una operazione impossibile per ciascuna regione.

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana: «Oggi ottima occasione per incontrarsi a Roma con i colleghi Governatori e continuare il lavoro della Conferenza delle Regioni. Con i colleghi presidenti di Regione siamo d’accordo. La situazione epidemiologica è in netto miglioramento in tutto il Paese, quindi occorre impostare una nuova strategia che consenta ai nostri territori di riprendere a far correre l’economia e ai cittadini di tornare a vivere con più serenità».

«La nostra proposta – continua Fontana – sarà quella di superare il sistema dei colori e concentrare il tracciamento solo sui soggetti sintomatici, calcolare i ricoveri Covid escludendo i pazienti positivi in ospedale per altre patologie. Proposta che come Lombardia avevo già avanzato la scorsa settimana».

Infine un capitolo a parte riguardante le scuole. «Sono sempre più numerose – conclude Fontana – le segnalazioni di famiglie bloccate in casa dal caos di regole complicate, spesso attuate diversamente da dirigenti scolastici che faticano a raccapezzarsi. Serve una semplificazione e soprattutto una continuità didattica sia per i ragazzi, che per gli insegnanti, che per le famiglie. Focalizzare l’attenzione sugli studenti positivi sintomatici, soprattutto alla luce della protezione data dai vaccini, crediamo sia la strategia più appropriata».

Il governatore del Veneto, Luca Zaia: «Oggi le Regioni hanno preso una posizione forte rispetto alla situazione del Covid. Bisogna cambiare approccio di fronte a un cambio totale di scenario. E’ in corso di predisposizione un documento da inviare al Ministro Speranza».

«Bisogna applicare – ha proseguito Zaia – le direttive dell’Ecdc europeo, e quindi pensare di concentrarci solo sui soggetti sintomatici rispetto alle regole da seguire e di togliere la suddivisone della Regioni in colori, naturalmente mantenendo il monitoraggio sull’andamento dei posti letto in area medica e in terapia intensiva. Rispetto alle scuole – ha aggiunto il Presidente del Veneto – bisogna fare in modo che vadano in isolamento solo i ragazzi positivi sintomatici e che gli altri restino a scuola».

«Il principio generale – ha concluso Zaia – è quello della semplificazione dell’approccio prendendo atto della mutata realtà, che ci dice, ad esempio, che il contact tracing è saltato, perchè con 20.000 positivi al giorno in una Regione ci sono 200.000 persone da contattare. E’ evidente che il modello attuale non funziona, come si è visto con il caos tamponi che non ha assolutamente risolto il problema».

 

 

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