Oh, Cavoli! Al MarteS le nature morte del Museo Ala Ponzone

CALVAGESE DELLA RIVIERA - Al MarteS, il Museo d’Arte Sorlini, dal 14 maggio al 31 luglio una imperdibile selezione di nature morte provenienti dal Museo Civico “Ala Ponzone” di Cremona: non solo cavoli, ma anche zucche, cardi, dolciumi, carni, fiori...

Il Museo d’Arte Sorlini di Calvagese della Riviera, sede di una delle maggiori collezioni private italiane di pittura antica veneta e veneziana, inaugura la sua prima mostra aperta al pubblico.

All’interno del rinnovato spazio espositivo posto all’ultimo piano di Palazzo Sorlini, la selezione di Nature morte provenienti dal Museo Civico “Ala Ponzone” di Cremona consentirà di approfondire la conoscenza di un genere pittorico completamente assente nella Collezione permanente del MarteS.

La mostra è stata presentata questa mattina da Stefano Sorlini, presidente della Fondazione Luciano Sorlini; Angelo Loda, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio – Bergamo e Brescia; Simonetta Gabana, sindaco di Calvagese della Riviera; Stefano Lusardi, Conservatore del MarteS – Museo d’Arte Sorlini; Mario Marubbi, Curatore della mostra e Conservatore delle Civiche Raccolte cremonesi.

«Questa mostra – dice Stefano Sorlini – è un evento che svela la volontà del museo di farsi luogo vivo, che apre le porte per essere vissuto e che vuole proporre una visione della cultura non più rigida e soffocante, ma una cultura “imparabile” da tutti, accessibile alle nuove generazioni e alla gente comune, non solo al critico all’esperto».

Va in questa direzione anche il cartellone di eventi collaterali battezzato «La bella stagione» (ne riparleremo in un altro post).

Da sinistra: Stefano Sorlini, Simonetta Gabana, Angelo Loda, Stefano Lusardi e Mario Marubbi.

 

Le 31 opere che compongono il percorso espositivo sono state scelte dal Conservatore delle Civiche Raccolte cremonesi, Mario Marubbi, tra le diverse conservate nei depositi della pinacoteca cremonese.

L’occasione favorisce quindi la fruizione di un patrimonio inedito o poco noto al grande pubblico, fornendo al contempo uno spaccato significativo dell’evoluzione iconografica di un genere pittorico che, nel contesto padano del XVII – XIX secolo, fu oggetto di fiorente e rinnovato interesse.

Mario Marubbi sul percorso di visita.

 

La narrazione, scandita secondo il criterio cronologico oltre che tematico, è affidata agli esiti pittorici prodotti da 16 artiste e artisti di levatura nazionale e internazionale.

Autori in mostra: Floris van Schooten, Fede Galizia, Pietro Martire Alberti, Pittore lombardo della metà del secolo XVII, Vincenzo Volò (Vincent Voulot), Pittore fiammingo del secolo XVII, Ludovico Caffi, Pittore italiano del XVII secolo, Pittore lombardo del XVII secolo, Maximilian Pfeiler, Carlo Antonio Pianca, Peter Jacob Horemans, Adeodato Zuccati, Antonio Gianlisi junior, Omobono Longhi, Alessandro Landriani.

Alla rappresentazione della mise en place elaborata, tipica del periodo barocco, seguono quindi le fastose tele settecentesche di pittori come Peter Jacob Horemans, Antonio Gianlisi junior o Adeodato Zuccati.

Queste ultime costituiscono un preambolo al recupero del più schietto naturalismo di matrice ottocentesca, quando le opere da cavalletto erano richieste quale ornamento per gli ambienti domestici della classe borghese (Omobono Longhi o Alessandro Landriani).

Tra le tavole imbandite del periodo Barocco e Rococò spiccano due capolavori della pittrice milanese Fede Galizia (1578- 1630).

Fede Galizia, Alzata di cristallo con pesche, mele cotogne e fiori di gelsomino, 1607-1610 circa. olio su tavola di pioppo, 28,8 × 41 cm.

 

Uno di questi è la celebre “Alzata di cristallo con pesche, mele cotogne e fiori di gelsomino”, così descritta da Mario Marubbi, nel catalogo che accompagna la Mostra: “Al centro della composizione un’alzata di cristallo, che riflette nel piede la luce proveniente da una finestra, contiene sei pesche su foglie di vite tra le quali, a destra, spunta un rametto di gelsomino con due fiori. L’alzata è messa su un piano visto dall’alto, il cui spessore in ombra si allinea alla base del dipinto. Compaiono due mele cotogne a sinistra e una mezza sulla destra che mostra la polpa carnosa con il torsolo e i semi. Il marcato naturalismo e i valori tattili con cui sono descritti gli oggetti rivelano l’approccio sensibile dell’artista e il suo occhio acuto per i dettagli, pur se pesche e cotogne maturano in tempi diversi. Si tratta di una delle invenzioni più fortunate di Fede Galizia, della quale si conoscono ad oggi sei versioni, tutte autografe, con leggere varianti che differiscono tra di loro per la diversa posizione dei frutti o per la presenza o meno di un fiore di gelsomino posato a terra”.

Antonio Gianlisi junior (Rizzolo 1677 – Cremona 1727). Tavolo ricoperto da un tappeto di seta bianco ricamato con decori floreali con un vaso di fiori, un’alzata con fragole, un orologio, un cesto di uve bianche e nere, uva bianca e pesche a terra, con un pappagallo, 1720-1730. Olio su tela, 117 × 152 cm

 

Oltre a valorizzare il nucleo di opere cremonesi, la mostra si candida a volano ideale per la (ri)scoperta della Collezione permanente del Museo, che Angelo Loda della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Bergamo e Brescia ha definito «la più bella collezione di pittura veneziana del 6-700 che esista al mondo» e della dimora seicentesca che la accoglie, in uno dei borghi dell’entroterra del Lago di Garda.

MarteS Inaugurato ufficialmente il 31 marzo 2018, il Museo d’Arte Sorlini vanta una delle maggiori Raccolte private italiane, composta da 184 opere di pittura veneta e veneziana del periodo XIV – XIX secolo. Tra gli autori rappresentati: Giovanni Bellini, Vittore Carpaccio, Gerolamo Savoldo, Padovanino, Sebastiano Ricci, Giambattista Tiepolo, Giacomo Cerutti detto il Pitocchetto. Dal 2022 il Museo fa parte del circuito Abbonamenti Musei Lombardia.

MarteS – Museo d’arte Sorlini.

 

Prevendita biglietti www.museomartes.com/informazioni/

  • percorso Museo: 10 euro
  • percorso Biblioteca: 5 euro
  • percorso completo: 12 euro
  • Le visite sono sempre guidate.

Catalogo SKIRA Edizioni (80 pagine a colori) disponibile in loco.

Palazzo Sorlini, sede del MarteS: la galleria.

 

 

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