Primo mese di caccia, sequestrati 145 esemplari protetti

BRESCIA - Primo bilancio del Nucleo Ittico-Venatorio della Polizia Provinciale: 24 denunce per reati vari (abbattimento specie protette, uso di mezzi di cattura proibiti...), 25 sequestri di armi da caccia, 67 sanzioni, sequestrati 145 esemplari di fauna protetta abbattuta illegalmente.

A distanza di poco più di un mese dall’inizio della stagione venatoria la Polizia Provinciale di Brescia traccia un primo bilancio dell’attività di monitoraggio e controllo effettuato dagli Agenti ed Ufficiali del Nucleo Ittico-Venatorio sull’intero territorio provinciale.

Nonostante un avvio della stagione venatoria sottotono, ciò in considerazione anche della situazione climatica, i dati emersi dalle verifiche e dai controlli sulle varie forme di caccia (selvaggina stanziale, tipica di monte, migratoria) non si discostano sostanzialmente da quelli dello scorso anno.

I vari distaccamenti operativi del Nucleo Ittico-Venatorio hanno effettuato 24 denunce per reati vari che spaziano dall’abbattimento di specie protette, all’abbandono di armi, dall’uso di mezzi di cattura proibiti al furto venatorio.

Sono state sequestrate 25 armi da caccia, numerosi fonofil e sono state anche elevate 67 sanzioni per violazioni amministrative prevalentemente dovute a omesse annotazioni sul tesserino venatorio, oppure per mancato rispetto della distanza di sicurezza da abitazioni e strade.

A seguito delle verifiche intraprese, la Polizia Provinciale ha eseguito il sequestro di 145 esemplari di fauna protetta abbattuta illegalmente mentre numerosi esemplari di richiami vivi detenuti illegalmente, ma ancora atti al volo, sono stati rimessi in libertà. Non sono mancate situazioni di particolare delicatezza come quella del rinvenimento in un capanno di caccia armi da caccia cariche ed incustodite mentre il titolare si era assentato per andare altrove oppure di selvaggina abbattuta illegalmente e nascosta poi rinvenuta grazie al fiuto del cane “Sole”, l’unità cinofila della Polizia Provinciale, oppure ancora il rinvenimento di cervi e caprioli feriti inseguiti da cani da caccia.

“L’attività della Polizia Provinciale – spiega il Comandante Claudio Porretti non è solo questa. Sono decine anche gli interventi per il soccorso di animali selvatici feriti su tutto il territorio provinciale, l’ultimo solo in ordine di tempo nella notte tra domenica e lunedì in Valle Sabbia dove, grazie all’intervento degli uomini del Nucleo Ittico-Venatorio e dei Veterinari di ATS, è stato salvato un giovane esemplare di capriolo che a seguito di un incidente stradale, uscito pressoché illeso, veniva rimesso in libertà dopo essere stato recuperato, non senza difficoltà, in una scarpata”.

A tutto questo si aggiunge anche il costante monitoraggio sulla presenza del lupo e dell’orso nel bresciano. “È una presenza che si farà verosimilmente sempre più stabile e con la quale dovremo imparare a misurarci ed educarci a convivere” conclude il Comandante. Ha infine preso corpo l’attività dell’Unità Cinofila Antiveleno della Polizia Provinciale che in futuro verrà addestrata anche alla ricerca di fauna abbattuta e armi da sparo.

 

 

 

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