La mostra diffusa Elogio del Limite

GARDA BRESCIANO - Cinque installazioni di arte ecologica fruibili in 4 diversi comuni gardesani: Desenzano, San Felice, Toscolano Maderno e Padenghe.

Una mostra diffusa a cielo aperto. Il progetto artistico site-specific Elogio del Limite re-interpreta il concetto di Land Art come arte ecologica, creando un innesto virtuoso con i principi chiave della sostenibilità e dell’economia circolare.

Barbara Crimella, Daniela Gambolò, Emanuele Bertossi, Nicolas Vavassori, Fabio Racheli sono i 5 artisti che sotto la guida della Associazione Culturale 7MML sono stati chiamati ad interpretare un unico messaggio: “La Natura ci manifesta sempre più frequentemente che il «limite» è stato oltrepassato, ci chiede di fermarci. È tempo di trovare un nuovo equilibrio ed inaugurare una nuova era di pacifica convivenza tra Uomo e Ambiente”.

Cinque sono le opere realizzate con soli materiali di recupero e di riciclo: un’arte semplice, destinata a deperire nel tempo. Elogio del Limite, promossa nell’ambito del progetto Life Salvaguardia (salvaguardia.net) della Cooperativa sociale Cauto, invita i visitatori a riflettere sull’importanza per il prossimo futuro di avere cura dell’ambiente, per una salvaguardia attiva dei territori che viviamo.

La mostra diffusa “Elogio del Limite”, attraverso la formula di sponsorizzazione “adotta un’opera”, ha ricevuto il sostegno di Garda Uno SPA e delle amministrazioni comunali di Desenzano del Garda, San Felice del Benaco, Toscolano Maderno e Padenghe del Garda.

 

Nicolas Vavassori – Il Drago nel Salotto – 2023

MATERIALI DI RECUPERO: Mobili, pallet
LOCATION: Via Italo Barbieri – Padenghe sul Garda
DESCRIZIONE: Trasloco su trasloco i mobili ereditati compiono viaggi, salgono scale, esplorano soffitte, garage, salotti, richiedono fatica e sudore a chi li movimenta per poi essere dimenticati sotto polverosi lenzuoli in un qualche dove sconosciuto.

Stufi di tutto questo gli arredi si animano e prendono vita trasformandosi nel leggendario “drago del salotto” il mitologico essere che rivendica la sua importanza e la voglia di continuare ad essere oggetto d’uso.
Un’opera che fa ci fa pensare ai nostri stili di vita e al nostro modo di acquistare e consumare, che genera scarti e rifiuti e sfrutta le preziose risorse che la Terra ci offre.

Recupero e riutilizzo sono la strada per preservare la Natura e ridurre il nostro impatto sull’ambiente.

Il Drago nel salotto di Nicolas Vavassori.

Daniela Gambolò – Daedalus – 2023

MATERIALI DI RECUPERO: Libri
LOCATION: Parco delle Donne della Costituente – Via Zerneri, San Felice del Benaco
DESCRIZIONE: Quest’opera si dipana tra storia e mitologia. Il labirinto è un omaggio ai valori che questo luogo esprime. Fisicamente simboleggia il difficile percorso che le Donne della Costituente hanno intrapreso pur di seguire i propri ideali. Metaforicamente racconta il complesso cammino che l’uomo contemporaneo deve affrontare per trovare soluzioni a difesa di un ecosistema sempre più sotto attacco e a rischio di sopravvivenza.

Anche in questo labirinto però esiste una via d’ uscita. Come in tutti i sistemi è necessario trovare la traccia ed una volta individuata sarà più agevole il tragitto: c’è ancora speranza, non dobbiamo desistere, ma imparare e cambiare rotta.

Daedalus di Daniela Gambolò a San Felice.

Barbara Crimella – sOPRAsOTTO al lago – 2013

MATERIALI DI RECUPERO: Plexiglass, bottiglie di plastica, ferro.
LOCATION: Parco Fossati – Piazzale S. Maria del Benaco, Toscolano Maderno
DESCRIZIONE: Delicati giochi di luce, trasparenze che richiamano le tonalità del verde e dell’azzurro, motivi che si rincorrono a formare danze sinuose. sOPRAsOTTO al lago è la rappresentazione di uno scorcio di fondale del Lago di Garda e delle piante acquatiche che lo abitano.

L’opera si pone come obiettivo di riportare alla luce ciò che l’occhio umano non riesce a vedere: la sofferenza dei nostri fondali, causata dall’inquinamento.

Un’installazione per riflettere sull’importanza della tutela dell’ambiente che ci circonda e che non sempre è visibile ad un primo sguardo, come le piante acquatiche, fondamentali riserve di ossigeno e di nutrimento.
I materiali di recupero scelti dall’artista ricordano la trasparenza dell’acqua, simbolo di purezza e fonte di vita.

sOPRAsOTTO al lago di Barbara Crimella.

Fabio Racheli – Riflessi di lago – 2013

MATERIALI DI RECUPERO: Scarti di tessuti e abiti second hand
LOCATION: Lungolago di Desenzano del Garda
DESCRIZIONE: Il colore del lago riflette i colori del cielo, a volte è intensamente azzurro, spesso verde, ingrigisce con le nuvole diventando quasi d’alluminio, un surreale specchio indecifrabile.

Quando il vento soffia da est – sud/est, la superficie dell’acqua comincia ad incresparsi, le onde montano e si infrangono sulle spiagge e sugli scogli di Desenzano trascinando a riva quanto è stato strappato dal fondo.

Una tavolozza che cambia, mentre quanto si era depositato sui fondali, di naturale e non, torna a mostrarsi. Il contrasto tra natura e cultura, tra naturale civiltà e umana inciviltà si esprimono qui in un gioco di tessuti e colore, dove il lago diventa un corpo vivo, in cui le due dimensioni si fondono in un simbolico antropocene a cui opporsi. I tessuti, abiti e stoffe di recupero, utilizzati per riprodurre i diversi colori tra l’azzurro, il verde e il marrone, rappresentano la mescolanza e lo scambio tra lago e ambiente esterno.

Esprimono la profonda cangiante bellezza del lago, ma lasciano intravedere la fragilità che emerge di un ambiente messo a rischio dall’essere umano. I vestiti sono al contempo acqua e scarto, risorsa e pericolo.

Fabio Racheli, Riflessi di lago.

Emanuele Bertossi – Il Dlago del lago – 2013

MATERIALI DI RECUPERO: Pneumatici
LOCATION: Parco delle Donne della Costituente – Via Zerneri, San Felice del Benaco
DESCRIZIONE: “C’è un dlago nel lago di Galda! Anzi no, su un plato del lago di Galda! È un tipo timido e pauloso, anche se sembla un po’ spaventoso. Stliscia di qua, stliscia di là, non si sa mai dove finilà. Di celto c’è solo che con suo glande imbalazzo, non sa dile pel niente la lettela…”

Sui fondali lacustri e marini gli pneumatici giacciono, immortali come animali mitologici, come i draghi. Eppure, non sarebbero così pericolosi se noi non li buttassimo lì, a deformare eternamente i nostri paesaggi subacquei. Portare fisicamente a galla un problema, trovare un linguaggio giocoso per raccontarlo anche ai bambini, mostrare che di spaventoso c’è solo quello che l’essere umano fa, ma che può cambiare, è l’obiettivo di quest’opera ecologica che sceglie per colpire la semplicità della filastrocca.

 

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