Comunità energetiche rinnovabili, 43 Comuni con Garda Uno per l’energia pulita

LAGO DI GARDA - Comunità Energetiche Rinnovabili, 43 Comuni hanno scelto Garda Uno come partner tecnico. Tutti i numeri del progetto che farà crescere di 6 volte la capacità di produrre energia pulita•

Grazie ai nuovi impianti, più performanti, la produzione salirà dai 3.400 Megawatt degli impianti esistenti (fotovoltaico e idroelettrico) ai 20.152 Mw degli impianti nuovi. Per un totale di 23.548 Mw della futura Comunità energetica d’area vasta.

Il direttore di Garda Uno Faini: “Abbiamo sviluppato un gestionale con Enea, così sappiamo dove indirizzare l’energia non autoconsumata. La condivisione è premiata dallo Stato”.

 

Garda Uno è il braccio operativo dei Comuni per lo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili (CER). L’interesse delle amministrazioni cresce. E a confermarlo sono i numeri: se ad agosto 2022 erano 34 i Comuni aderenti a questa CER di “area vasta”, a marzo 2023 il numero dei progetti targati Garda Uno è salito a 43.

Di cui nove sono Comuni NON-soci, divisi tra le province di Brescia e Mantova (Castiglione delle Stiviere e Guidizzolo). Garda Uno ha sviluppato una Comunità energetica in ognuno dei 43 Comuni coinvolti, personalizzando il progetto sulle esigenze del singolo Comune. Tuttavia, quello della multiutility è anche un progetto di “area vasta”

AREA VASTA

La sinergia di area vasta è tale per cui è possibile coinvolgere nella Comunità energetica anche chi ha una ridotta possibilità di sviluppare impianti per la produzione di energia rinnovabile. Un esempio è Gargnano: nel centro storico ci sono molti vincoli storici e paesaggistici, che rendono difficile installare pannelli solari. In questo caso, l’entroterra e i paesi confinanti possono cedere l’energia in eccesso: è il caso di Magasa o Valvestino – 480 abitanti in un territorio di 50 kmq -, Comuni dove la produzione di energia sarà molto superiore alle necessità locali di consumo.

I NUMERI

Nel progettare una CER bisogna prima conoscere il numero di utenti e i propri consumi. Così si arriva ad un corretto dimensionamento. Ad oggi, se si sommano tutti i progetti gestiti dalla multiutility, si nota come questa CER interessi 278.286 residenti, ma – sommando i fluttuanti turistici, che sono 137.389 l’anno – si arriva ad un totale di 415.675 persone/consumatori, distribuiti su un territorio di 1.182 kmq.

 

L’IMPEGNO DI GARDA UNO COME PARTNER ENERGETICO

  • Dal 2006 a oggi il Servizio Energia da fonti rinnovabili della multiutility ha permesso ai Comuni soci (gardesani, ma non solo) di produrre 21 milioni di chilowattora (kWh) di energia pulita, che corrispondono a 10.884 tonnellate di emissioni di CO2 evitate.

  • Adesso, grazie alla Comunità energetica (CER) d’area vasta di Garda Uno, la capacità produttiva dei Comuni crescerà di 6 volte.

  • Numero impianti: dai 128 esistenti (installati negli anni passati) se ne aggiungono 258 nuovi, per un totale di 386 impianti che entrano nella Comunità energetica di area vasta

  • Potenza (kWp): dai 2.499 chilowatt picco (kWp) dei vecchi impianti si sale ai 17.076 chilowatt dei nuovi impianti (6,6 volte più potenza), per una potenza totale di 19.575 chilowatt (kWp)

  • Produzione in chilowattora l’anno (kWh/anno):

  • Impianti già esistenti: 3.396.115 chilowattora/anno

  • Impianti nuovi: 20.152.219 chilowattora/anno

  • Impianti totali: 23.548.334 chilowattora/anno

DIMENSIONAMENTO

Uno dei primi passi fatti è stato quello di incrociare i fabbisogni energetici del Comune con le superfici utilizzabili: si tratta di tetti per gli impianti fotovoltaici o di corsi d’acqua per microimpianti idroelettrici. In molti Comuni gli edifici individuati come i più adatti a ospitare impianti solari sono palestre, scuole, il municipio stesso, serbatoi dell’acqua, magazzini, piscine, centri per gli anziani.

ATTORI

“Il Comune è il soggetto referente, promotore e aggregatore del percorso delle CER. Le Comunità energetiche – spiega Massimiliano Faini, direttore operativo di Garda Uno – sono un’opportunità che, per la prima volta, dà ai Comuni la possibilità di condividere con i cittadini delle iniziative per autoprodurre energia da fonte rinnovabile”.

INCENTIVI

Esiste un incentivo per l’autoconsumo istantaneo, ma anche un premio per la condivisione di energia all’interno della CER. Il Comune – referente della Cer – autoproduce e consuma la propria energia, ma nella CER possono entrare anche dei soggetti in qualità di soli consumatori. E rimanendo all’interno della singola “cabina primaria” (di solito coincidente con i confini amministrativi di un Comune o di più Comuni di piccole dimensioni) anche i consumatori potranno beneficiare dell’energia autoprodotta localmente, consumandola.

PROSUMER

“Poi, in una fase successiva, ogni Comune – spiega Faini – deciderà con un proprio regolamento come aprire all’ingresso dei privati che potranno essere non solo consumatori, ma anche produttori”. In inglese si usa il termine “prosumer”, acronimo di produttore-consumatore. E qui sarà la svolta. L’esempio può essere quello di “una fabbrica che il sabato e la domenica non lavora e cede l’energia prodotta all’albergo che, nello stesso weekend, è in piena attività”.

OBIETTIVI

Le Comunità energetiche permetteranno alle Amministrazioni di raggiungere diversi obiettivi:

  • autosufficienza energetica;

  • risparmi in bolletta sul costo della materia energia;

  • incentivi per l’autoconsumo e un premio per l’energia condivisa;

  • possibilità di destinare i proventi dell’energia (condivisa) per finanziare attività sociali per categorie disagiate;

  • riduzione delle emissioni di gas serra che alterano il clima;

  • creazione di un circuito virtuoso che generi nuovi posti di lavoro green;

La creazione della CER permetterà inoltre di:

  • creare un equilibrio energetico locale e risparmiare sul trasporto di energia;
  • ridurre le perdite di rete;

  • fornire indicazioni sull’uso dell’energia per far coincidere il più possibile produzione e consumo;

  • incentivare il territorio a collaborare per creare impianti di energia pulita;

EQUILIBRIO PRODUZIONE-CONSUMO

Autoprodurre energia e condividerla va bene, ma non basta. È necessario che nella CER ci sia la possibilità di conoscere esattamente il comportamento dei flussi energetici, tra produttori e consumatori locali. Per generare queste indicazioni c’è bisogno di dati e rilevazioni (fatte ogni 15 minuti) che derivano dalla conoscenza puntuale della CER. “Questo software, che si chiama M.A.V.E., noi ce l’abbiamo. E l’abbiamo sviluppato insieme ad Enea” conferma Faini.

“L’intelligenza di sistema che stiamo progettando ha un obiettivo: avere una Comunità energetica dove si può pensare di produrre e consumare quando risulta essere il momento ottimale per l’area entro la quale la Cer si sviluppa – dice Faini -. L’obiettivo è arrivare a dare delle indicazioni tali per cui il momento ottimale per il consumo dell’energia coincida con la capacità di produzione locale di quell’energia, ottenendo anche un risparmio sul trasporto”.

I NUMERI DELLA CER

23.548.334 kWh/anno la produzione, di cui:

  • 12.300.000 kWh/anno AUTOCONSUMO (52%)

  • 7.300.000 kWh/anno CONDIVISA e consumata dentro la CER (31%)

  • 3.900.000 kWh/anno ECCEDENTE in RETE (17%)

Nella CER di area vasta (43 Comuni coinvolti), Garda Uno prevede che circa la metà della produzione elettrica (52%) sia autoconsumata (12,3 milioni di chilowattora l’anno), un terzo di energia (31%) sia condivisa e consumata all’interno della Comunità energetica (7,3 mln di chilowattora) e il restante 17% rappresenti l’energia in eccesso (non consumata) venduta alla rete (3,9 mln kWh/anno). Quest’energia in eccesso oggi è immessa e ceduta alla rete, ma un domani – con lo sviluppo della CER – potrebbe essere consumata da nuovi utenti che entrano nella Comunità energetica.

IMPEGNO DI SPESA / TEMPI

Attualmente la CER di area vasta di Garda Uno prevede un impegno di spesa stimato in 41,2 milioni di euro, di cui 31,5 alla voce fotovoltaico, 7,2 per l’idroelettrico e 2,4 per il teleriscaldamento. A fine 2023 Garda Uno prevede che tutte le progettazioni definitive siano concluse. Nel 2024 si ipotizza che siano realizzati i primi impianti. Per la realizzazione degli impianti ogni Comune può scegliere strade diverse: il bando pubblico, l’affidamento in house o, infine, la possibilità di approvvigionarsi dei materiali creando un unico gruppo d’acquisto, ottenendo economie di scala.

La sede di Garda UNo a Padenghe.

 

 

Che cos’è una Comunità energetica rinnovabile (CER)?

E’ una comunità con personalità giuridica. L’obiettivo è produrre, autoconsumare e gestire energia rinnovabile, senza scopi di lucro. All’interno della Comunità vi sono prima di tutto i prosumer, acronimo di produttori-consumatori: chi ad esempio installa pannelli fotovoltaici (in questo caso, la CER nasce con gli enti pubblici come referenti) e autoconsuma l’energia prodotta. Ma c’è chi potrebbe non avere le risorse per installare un impianto: in questo caso, si può entrare nella Comunità energetica in qualità di consumatore, condividendo l’energia prodotta in eccesso e non consumata da altri soci.

Non c’è una logica speculativa: l’obiettivo è sempre consumare l’energia prodotta in loco, riducendo distanze, trasporti e perdite. E producendo con fonti rinnovabili.

Vantaggi:

– economici, grazie ad un premio per l’autoconsumo e uno per l’energia condivisa

– ambientali, riducendo emissioni di gas climalteranti ma anche inquinanti, dovuti per esempio alla combustione di metano, gasolio (rilascia molta NOx), GPL, legna (rilascia anche diossina) o pellet

– sociali, dato che il premio per l’energia condivisa (trasferito dal GSE) può essere impiegato dal Comune per sostenere attività con finalità sociali che hanno un costo diretto per l’Amministrazione.

– di sostenibilità, visto che riduce la componente energetica sui costi (ad es. nel ciclo idrico), permettendo così di ridurre la tariffa di un servizio

Le particolarità della CER di Garda Uno

  • Area vasta e mutuo soccorso “energetico” tra territori limitrofi

  • Comuni, titolari degli impianti, coinvolti in due province: Brescia – Mantova

  • 278.286 residenti

  • 137.389 fluttuanti turistici l’anno

  • 415.675 TOTALE persone/consumatori

  • 1.182 Kmq di territorio

  • 43 Comuni coinvolti

  • Sinergia con Enea che ha permesso di sviluppare un gestionale e capire quali sono i flussi energetici che si generano, chi li produce e quando li produce. Passaggi fondamentali per capire quando e a chi è possibile distribuire l’energia

  • 23,5 milioni di chilowattora l’anno = produzione energia elettrica

 

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