Casa della Trota, via libera al recupero
GARDA TRENTINO - A quasi un quarto di secolo dalla chiusura si apre un nuovo capitolo per l'ex albergo-ristorante a picco sul lago, posto lungo la Gardesana tra Riva e Limone ma in territorio di Ledro. Sono previsti alloggi e ristorante.
Una nuova vita per l’ex Hotel Ponale, situato in frazione Biacesa nel Comune di Ledro, che si affaccia – non molti lo sanno – per un breve tratto sul Garda, tra la frazione rivana di Pregasina e, appunto, Riva del Garda.
L’edificio, di proprietà di Francesca Cicciarello e del marito Emanuele Lazzara, è parte della storia del turismo altogardesano. Qui sono passati Fausto Coppi, Monica Vitti, Willy Brandt e tanti nomi illustri.
Qualcuno lo ha definito «ecomostro» (ne avevamo scritto qui), per gli ambientalisti (Wwf, Italia Nostra, Comitato per la salvaguardia dell’Olivaia, Comitato sviluppo sostenibile) era da demolire per restituire naturalità a questo incantevole scorcio di tratto della costa gardesana con vista sulla cascata del Ponale.
Ma di certo questo «albergo storico con camere a sbalzo sul lago di Garda, con cascata e porto privato» (così lo descrive la pagina Facebook Casa della Trota Porto del Ponale) fa parte ormai del paesaggio di quel tratto di costa.
Ed ora rinascerà a nuova vita. Il sindaco del Comune di Ledro, nel quale si trova catastalmente l’edificio, ha rilasciato in questi giorni la concessione edilizia. E’ il via libera alla rinascita della «Casa della Trota», che diventerà una «residenza turistico alberghiera» con unità abitative, alloggi, camere e ristorante. E’ inoltre contemplato dal progetto il passaggio della futura Ciclovia del Garda.
I tempi? Lavori al via entro un paio di anni e conclusione entro cinque anni dall’avvio dei lavori, ovvero entro il 2030.
La proprietaria Francesca Cicciarello ha dichiarato al quotidiano trentino L’Adige:«Siamo entusiasti di aver finalmente raggiunto un obbiettivo che perseguivamo da vent’anni. Ci teniamo molto a ringraziare Lorenzo Tosolini e Massimiliano Versini, architetto ed avvocato ma soprattutto amici che hanno lottato e sofferto con noi in tutti questi anni. E personalmente ci tengo a ringraziare l’ex sindaco Mosaner per l’appoggio e l’affetto dimostratoci. Ma soprattutto vorrei fare ringraziare Emanuele, mio marito, che è la persona che in tutti questi anni si è speso sia mentalmente che fisicamente per questo obiettivo e senza il quale io non sarei mai riuscita a tenere duro per così tanti anni. Per il futuro ci riserviamo di riordinare le idee, che non ci mancano mai, non appena la stagione di quest’anno sarà terminata».
Tra i nodi da risolvere, quello, mai sciolto, delle modalità di passaggio della Ciclovia del Garda. «Da parte nostra – ha detto Francesca Cicciarello a L”Adige – c’è la disponibilità a ragionare con chi di dovere per far coesistere le due cose.
Tra l’altro, adesso, con maggiore tranquillità visto l’importante risultato che finalmente siamo riusciti a raggiungere».
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