A Cima Rest la 42esima Sagra del Formaggio

MAGASA - Domenica 10 settembre a Cima Rest la 42esima edizione della Sagra del Formaggio, dedicata al mitico Tombea. Ecco il programma.

A Magasa, nel borgo rurale di Cima Rest con i suoi caratteristici fienili col tetto in paglia, la seconda domenica di settembre si celebra il prodotto simbolo della Valvestino, il formaggio d’alpeggio Tombea.

Sarà così anche quest’anno con l’edizione numero 42 della tradizionale Sagra del Formaggio, che animerà Cima Rest nella giornata di domenica 10 settembre.

Come da tradizione montanara, si comincia di buon’ora. Alle 9 gli stand allestiti dalle aziende agricole della valle saranno già aperti. Sui banchi ci saranno formaggi, salumi, miele e altri prodotti di montagna. Ma il ruolo di protagonista spetta ovviamente al Tombea, una ghiottoneria casearia prodotta in quantità limitatissime da un pugno di casati. È quasi una rarità, per trovarlo occorre salire proprio su questi monti.

Sempre di buon’ora, alle 9.30, domenica a Cima Rest entrerà in funzione anche lo stand gastronomico con polenta cùsa, salamine, formaggio fuso e patatine. Poi la messa nella chiesetta alpina alle 10.30. Alle 12 il pranzo con polenta e spiedo (per prenotare: [email protected] o 0365.745060 entro giovedì 7 settembre).

Nel pomeriggio, dalle 14.30, ballo liscio. Per tutta la giornata prove gratuite di tiro con l’arco con gli istruttori dell’associazione Arcieri di Navazzo.

 

Il formaggio Tombea

Oggi questo delizioso formaggio di nicchia, prodotto in non più di 2mila forme l’anno da una manciata di piccoli produttori di Magasa, Valvestino e Capovalle (cinque in tutto, un paio davvero “micro”, con meno di una decina di mucche), è uno dei 264 Prodotti Agroalimentari Tradizionali (Pat) riconosciuti dalla Regione Lombardia.

Ma si lavora per le certificazioni dell’Indicazione Geografica Protetta e della Denominazione di Origine Protetta, che potrebbero garantire ben altre prospettive al Tombea, ai suoi produttori e al suo territorio, non tanto o non solo in un’ottica commerciale, visti i numeri ridotti della produzione, ma soprattutto dal punto di vista della salvaguardia del paesaggio e dello sviluppo turistico.

«Stiamo creando i presupposti scientifici – ha dichiarato Davide Pace, sindaco di Valvestino e presidente della Comunità Montana dell’Alto Garda, in occasione di un recente convegno – necessari per permettere alle aziende zootecniche di fare rete, dialogare, codificare la filiera e consorziarsi per poter cogliere questa opportunità».

Tutto ciò grazie a ValVes, progetto biennale (2022-2023) finanziato dal Gal GardaValsabbia tramite i fondi regionali del Programma di Sviluppo Rurale e finalizzato al «miglioramento dell’allevamento zootecnico locale e delle relative produzioni casearie, con la messa a punto delle più opportune tecniche di allevamento e alimentazione per ottimizzare la produzione, la qualità dei prodotti e il benessere animale, in un’ottica di sostenibilità ambientale, sociale ed economica».

Capofila del progetto è il Consorzio forestale Terra tra i due Laghi. «I numeri del Tombea sono marginali – dice il direttore Marilena Massarini -, ma ciò che conta è che questa produzione può salvare la Valvestino. Non ci interessa finire sul mercato, ma che la gente venga a consumare il Tombea in loco, come del resto sta già accadendo».

Partner di progetto sono Cerzoo, il Centro di ricerche per la zootecnica e l’ambiente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e i docenti della Facoltà di scienze agrarie, alimentari ed ambientali, che nei giorni scorsi, a un anno dall’avvio di ValVes, hanno presentato il lavoro svolto in un convengo (puoi rivederlo qui).

«Abbiamo capito – conclude Pace – che l’agricoltura e la zootecnica migliorano il paesaggio, aumentano l’attrattività e portano turismo. È questa la chiave di lettura di ValVes».

Tutte le info sul progetto ValVes a questo link.

cima rest
Il borgo rurale di Cima Rest, nel territorio del comune di Magasa.

 

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