Grande Giro del Garda Ultratrail, il sogno prende forma

GARGNANO - Un trail da sogno: 185 km attorno e più di 6mila metri di dislivello positivo con la grande bellezza del Garda sempre davanti agli occhi. Gli organizzatori del Gs Montegargnano valutano la fattibilità della prima edizione nel 2024.

Dopo l’edizione 0, il Giro del Garda Ultratrail studia per diventare davvero grande. Le incognite e le difficoltà sono tante – economiche, organizzative, logistiche – ma la volontà di dare concretezza a un sogno cullato da tempo c’è, l’appoggio delle istituzioni anche, come pure l’apprezzamento degli ultramaratoneti al via nel 2023.

Che nei giorni scorsi sono stati festeggiati a Villa Sostaga, a Navazzo di Gargnano, località di partenza del Grande Giro del Garda Ultratrail, fantastica corsa di 185 km, con 6.116 metri di dislivello positivo, che si snoda attorno al più grande lago italiano, la cui prova generale era andata in scena lo scorso aprile con l’organizzazione del GS Montegargnano presieduto da Marco Forti.

La premiazione dei partecipanti all’edizione 0. Al tavolo (da sinistra): Bruno Frazzini della Comunità del Garda, il consigliere regionale Floriano Massardi, Piergiorgio Cobelli, Enzo Gallotta e Aurelio Forti.

 

Primi al traguardo giunsero Nicola Manessi di Monticelli Brusati e Luca Guerini di Marcheno (ne avevamo scritto qui), che il giro del lago lo hanno fatto tutto di corsa e insieme, in poco più di una giornata (26 ore, 50 minuti e 54 secondi).

Gli altri finisher del trail furono Florian Hofer, Stefano Polonioli, Daniele Natali, Giancarlo Callissardi, Andrea Jioniez, Rudi Amati, Guanluca Giacomini e Severino Lodi. Alcuni di loro ieri erano a Navazzo per un bilancio tecnico dell’evento e, sulla scorta dell’esperienza, per porre le basi dell’eventuale edizione del 2024.

Si vuole insomma dare continuità e concretezza al sogno fortemente inseguito e alla fine attuato da Aurelio Forti, da sempre anima del GS Montegargnano.


 

L’edizione 0 ha dimostrato che si può fare

«Le premesse ci sono», dice Aurelio. Ne è convinto anche Enzo Gallotta, portavoce del GS: «L’edizione 0 ha dimostrato che si può fare. Serviranno impegno, fondi e tanto altro, ma si può fare».

Floriano Massardi, consigliere regionale, garantisce sostegno: «Una competizione così entusiasmante, direi geniale, deve continuare». Al fianco del Gs c’è anche la Comunità del Garda: «Un ente che rappresenta il Garda nella sua interezza – dice Bruno Frazzini – non può che sostenere questa pazza idea del giro del lago».

Rispetto all’edizione 0 andrà corretto il tiro. Per Rudi Amati, ultra runnuer di casa, nei 60-70 km del basso lago c’erano «troppo asfalto e poche salite».

Una lacuna che potrà colmare facilmente Franco Ghitti, presidente del comitato BVG Trail (che è poi un tratto del Grande Giro del Garda), che ha già individuato le alternative sterrate, «paesaggisticamente bellissime». Va sistemato qualcosa anche sul fronte della logistica e c’è da valutare se e come segnalare il percorso.

Aurelio Forti e i suoi collaboratori sono al lavoro. Presto sapremo se il Grande Giro del Garda Ultratrail diventerà una vera competizione.

 

 

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