Comitato anti discarica Cà Balestra a Zaia: “Preoccupati per le falde acquifere”

VALEGGIO SUL MINCIO - Il comitato incontra il presidente Zaia e ribadisce le preoccupazioni per le riserve idriche della provincia di Verona, da salvaguardare dall’amianto. Sempre.

Lunedì 19 febbraio il Comitato anti discarica Cà Balestra – insieme con il Comitato Tutela Ambiente e Salute Villafranca – ha incontrato il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia e l’Assessore ad Ambiente e Clima Giampaolo Bottacin.

Il Comitato ha regalato al Presidente un cesto di prodotti tipici dell’agricoltura di eccellenza del territorio, oltre ad opuscoli informativi sulle attrazioni e bellezze artistico-turistiche.

Il Comitato ha inoltre consegnato a Zaia una lettera, già inviata nei giorni scorsi all’intera Giunta Regionale (la puoi leggere qui) in cui vengono riproposte tutte le preoccupazioni in merito ai due progetti presentati per la realizzazione di discariche di amianto nei comuni di Villafranca di Verona e Valeggio sul Mincio a meno di 10 km l’una dall’altra ed entrambi singolarmente sovradimensionati rispetto al fabbisogno di smaltimento amianto dell’intero Veneto.

 

Discariche di amianto sopra le falde acquifere

Nel 2015 il Piano Rifiuti del Veneto ha stabilito che fosse sempre vietata la realizzazione di discariche nelle zone di ricarica delle falde acquifere, ma la Giunta Regionale nel 2022 ha modificato l’art. 15, comma 4 prevedendo la possibilità di realizzare discariche per amianto in tali zone e – addirittura – in quelle instabili, esondabili e alluvionabili.

Il Parlamento Europeo con la Risoluzione n. 20/10/21 ha sottolineato come “lo smaltimento dei rifiuti di amianto in discariche non è una soluzione a lungo termine dato che dovranno essere gestiti dalle future generazioni, essendo le fibre di amianto pressoché indistruttibili nel tempo” e che “è necessario sviluppare metodo efficaci (…) per l’inertizzazione di rifiuti contenenti amianto”.

 

Le richieste al presidente Zaia

Il Comitato ha quindi chiesto a Presidente e Giunta di intervenire affinché la Regione Veneto voglia:

  • ripristinare l’art. 15, comma 4, DGR. 988/22 alla versione originaria del 2015;
  • sospendere l’iter autorizzativo di progetti per discariche di amianto quando ne risultino contemporaneamente in valutazione altri dello stesso tipo a meno di 10 km di distanza, dal momento che l’attuale comma 7 dell’art. 15 prevede la bocciatura solamente se esistono entro tale intervallo impianti in attività o in fase post-operativa;
  • predisporre uno studio regionale per la localizzazione di impianti per rifiuti di amianto che escluda le zone di ricarica delle falde acquifere e quelle instabili, esondabili e alluvionabili;
  • finanziare uno studio approfondito destinato a valutare le alternative già oggi esistenti al conferimento in discarica di rifiuti contenenti amianto, per conseguire quell’economia circolare che l’Unione Europea impone agli Stati membri di raggiungere.

Il Presidente Zaia ha risposto promettendo la convocazione in Commissione V.I.A. anche dei rappresentanti dei Comitati, ma ha ribadito che esiste una legge (il Piano Rifiuti) che va rispettata. Secondo il Presidente, infatti, “siamo l’unica regione, peraltro, che non ha una discarica di amianto; il che non vuol dire che bisogna farla qua: è successo che è stata presentata questa domanda…”.

Il problema, signor presidente, è proprio la legge e il fatto che i progetti sono stati presentati solo qua e solo grazie all’apposita deroga introdotta dalla Giunta. Senza tale deroga le riserve idriche della Provincia di Verona sarebbero rimaste al sicuro per sempre, come stabilito nel 2015. 19 febbraio 2024

 

 

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