Ex Fili Legnami, terminata l’occupazione

DESENZANO – Il Collettivo Gardesano Autonomo annuncia la fine dell’occupazione dell’ex falegnameria Fili, occupata lo scorso 21 dicembre: «Un nuovo supermercato qui è inutile».

L’annuncio della fine dell’occupazione arriva con un post su Facebook del Collettivo Gardesano Autonomo: «Come avevamo anticipato l’occupazione della ex Fili Legnami era dimostrativa, con lo scopo di aprire un dibattito politico sullo sviluppo della città. Un risultato indubbiamente raggiunto!

La fine dell’occupazione è solo il principio di una mobilitazione più ampia; difatti sul tema della ex Fili Legnami come primo passaggio promuoveremo una raccolta firme, che ci è stata fortemente sollecitata da più parti!

Per il resto – continua il Collettivo Gardesano Autonomo – rispediamo al mittente gli attacchi e le dichiarazioni pubbliche dei vari politicanti locali, da sempre dietro la scia di Zanzanù. Il centrodestra ricerca solo una verginità politica in vista delle elezioni, strizzando l’occhiolino ai piccoli commercianti, nonostante sia sempre stato pronto a benedire spazi commerciali ed espansioni residenziali come nel caso stesso della Fili Legnami.

Il centrosinistra è solo peggio e sull’anima “ambientale” della giunta Leso va fatta chiarezza una volta per tutte. La verità è che rispetto alle lottizzazioni approvate dalla giunta Anelli sono cambiate le proprietà (come nel caso della Fili Legnami) o i privati hanno rivisto gli investimenti iniziali ritenendoli non più opportuni (caso Tassere).
Di fronte a questo l’amministrazione PD invece di mantenere i progetti originali, mettendo così in difficoltà i privati, va incontro agli interessi del profitto e si accorda con interventi urbanistici fattibili dalle proprietà. Nessun merito, se non quello della crisi economica, al contrario una responsabilità enorme nella svendita della città alla tanto decantata “libertà d’impresa” (libertà tra l’altro a discapito delle piccole imprese già esistenti)».

«Basta anche con il commerciale! Siamo pieni di centri commerciali e supermercati – continua il Colletivo -, mentre i centri storici denunciano la loro sofferenza. Dicono che la nostra proposta dell’acquisizione delle aree e la realizzazione di un polmone verde nella città inquinata non sia realizzabile. In realtà le possibilità ci sono, basta solo la volontà politica. Va modificata la destinazione dell’area, sottraendola alle logiche di mercato, in attesa di riuscire a realizzare un suo differente utilizzo che non vada a discapito della città».

«Noi – conclude il Collettivo – qui non ci fermiamo. Ci troverete nelle strade, come sempre, pronti a opporci ai grandi interessi economici sulla città!»

 

 

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